Chi decide d’investire in un startup innovativa lo fa per i potenziali profitti, infatti con una valida pianificazione l’investimento in una startup innovativa può risultare redditizio. Sarà necessario selezionare una startup che fornisce soluzioni utili, nuove e di valore capaci al contempo di creare una tendenza. Ciò non toglie che investire in un startup sia molto rischioso ma appagante e socialmente utile, infatti investendo in una startup si aiuta l’economia e si creano posti di lavoro.
Investire in una startup innovativa: rischi e considerazioni
Una startup è sicuramente un investimento ad alto rischio considerando che l’investimento potrebbe andare vano nel casso in cui la startup non avesse successo. Tra i rischi in cima alla lista il rischio di una errata valutazione che può essere causata dall’autovalutazione fornita dalla stessa startup magari effettuata su una quantità di dati insufficiente.
Inoltre investire in una startup significa attendere a recuperare il denaro investito sino a che questa non sia venduta o non diventi pubblica.
Il primo step prima d’investire è la verifica che i co-founder abbiano svolto accuratamente il loro lavoro, ovvero un dettagliato financial plan, un realistico business plan, che sia stata effettuata un’analisi dei competitor e determinata la grandezza dei loro mercato di riferimento al settore abbracciato. Se la documentazione base è stata prodotta correttamente allora possiamo poi valutarne le potenzialità acquisendo ulteriori infiorazioni utili a tal fine.
Al fine di effettuare una corretta valutazione della startup dovranno essere analizzati 5 elementi:
- Il team: il pilastro su cui si regge la struttura startup, team che dovrà essere eterogeneo e specializzato ognuno nel suo ruolo, capace di fare gioco di squadra, affiatato e determinato.
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- Il prodotto: valutare se il prodotto o servizio è valido, se dispone di tecnologie avanzate, se è innovativo, se prevede la registrazione di brevetti o di marchi e se nell’offerta sul mercato risulterà competitivo e vantaggioso.
- Revenues e Contratti: nel caso in cui la startup abbia già portato a casa dei contratti riduce notevolmente il rischio d’investimento.
- LaTraction: ovvero la dimostrazione che qualcuno sia interessato effettivamente all’acquisto del prodotto o servizio offerto dalla startup.
- Il Mercato: quanto misura il mercato prescelto per la startup? È sufficiente o troppo ristretto? Valutare il mercato ai fini di crescita aziendale poiché se fosse troppo piccolo provocherebbe una crescita troppo fiacca. Un mercato vasto invece aumenta le probabilità di una crescita vertiginosa. Ma occhio, tenere sotto stretta sorveglianza i trend del mercato perché sono molti i casi di mercati piccoli divenuti immensi in poco tempo.
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Ogni startup cercherà di trasmettere che la sua idea è unica e che merita la fiducia degli investitori. Per questo gioca un ruolo chiave il pitch dello startupper. Anche il settore della startup è determinante nella valutazione del rischio d’investimento in quanto ci sono settori a rischi più elevati di altri.
Come investire in una startup innovativa
Ci sono molti modi per investire in una startup innovativa. Il Venture Capitalist è un investitore che elargisce il capitale in cambio della partecipazione sociale, è un professionista che amministra o crea un fondo privato o pubblico con cui finanzia startup e piccole imprese in espansione. Il Business Angel è l’angelo che arriva e finanzia un progetto perché ne è stato conquistato. Di solito si tratta di un imprenditore che nella vita ha esperienza manageriale e un elevato patrimonio.
Poi passiamo al Crowdfunding, il sistema più facile d’investimento nelle startup dei tempi moderni. Quando qualcuno elabora un progetto e per realizzarlo apre una campagna di raccolta fondi sulle piattaforme specializzate in crowdfunding disponibili online. Ci sono differenti tipologie di crowdfunding la differenza tra queste sta su cosa si riceve in cambio. Il reward crowdfunding per esempio offre all’investitore un compenso monetario. Diverso l’equity crowdfunding, il sistema più utilizzato dalle startup, in cui l’investitore riceve quote di partecipazione alla startup.