Come motivare la vostra forza lavoro: la teoria psicologica

Motivare la forza lavoro è importante per ottenere il successo. Una teoria psicologica potrebbe aiutare.

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Le organizzazioni che forniscono ai propri dipendenti la tecnologia per ottenere maggiore indipendenza trarranno vantaggio da una forza lavoro più impegnata e con prestazioni migliori.

La teoria psicologica dell’autodeterminazione

Vi fidate dei vostri dipendenti? La teoria psicologica suggerisce che dovreste farlo. Quando i dipendenti sono affidabili e attrezzati per prendere determinate decisioni sul loro lavoro è più facile fidarsi di loro. Per questo è importante l’autonomia lavorativa, che porta dei risultati positivi sia al dipendente che al datore di lavoro. La tecnologia spinge i limiti di ciò che è possibile, per questo i leader aziendali possono attenersi allo status quo o agire per permettere ai propri dipendenti di essere più autonomi. 

Secondo la teoria psicologica dell’autodeterminazione, l’autonomia ha un ruolo molto importante nell’aiutare le persone a sentirsi motivate e realizzate.

La teoria definisce l’autonomia come riuscire a controllare le proprie decisioni e i propri comportamenti. Il motivo per cui l’autonomia ha un impatto importante sulla motivazione è che quando le persone sentono che le loro scelte hanno un effetto si sentono responsabili del proprio ruolo e più impegnate nel risultato finale. Un esempio è la filosofia dell’educazione della Montessori, che valorizza l’autonomia. Un ambiente Montessori offre ai bambini la libertà di scegliere su cosa lavorare, come completare le attività, per quanto tempo lavorare e con chi. In uno studio, gli studenti si sono classificati come altamente auto-motivati a fare i compiti. Applicata sul posto di lavoro, si parla di indipendenza che un dipendente ha sugli aspetti del proprio lavoro. Affidando ai lavoratori maggiore autonomia, si ha più successo.

Nonostante i vantaggi, molti lavoratori non hanno autonomia

La maggior parte dei lavoratori da scrivania ha un certo grado di libertà nel decidere come trascorrere la giornata, come eseguire determinate attività e altro ancora. Possono avere delle scadenze, ma per la maggior parte di loro viene concesso un alto grado di autonomia e fiducia. Per i lavoratori che non lavorano alla scrivania, c’è una grande variabilità nella quantità di autonomia. Il rapporto di ricerca più recente dell’azienda Skedulo ha rilevato che solo il 6% delle organizzazioni ritiene che la propria forza lavoro sia “molto autonoma” e quasi un lavoratore su tre ha un controllo basso o limitato. Il 97% delle organizzazioni che impiegano lavoratori senza scrivania concordano che una maggiore autonomia dei dipendenti migliorerebbe le prestazioni lavorative.

Il raggiungimento dell’autonomia inizia con la giusta tecnologia

La mancanza di autonomia un tempo era dovuta ad una tecnologia mobile insufficiente, ma non è più questo il caso. Potenti e sofisticate piattaforme di mobile computing, come smartphone, tablet, dispositivi indossabili e droni, possono integrare ed estendere le capacità dei lavoratori. Il problema di oggi è la mancanza di adozione della tecnologia. Non abbastanza lavoratori sono dotati di strumenti che consentano un processo decisionale e una gestione delle attività sofisticati. Nello studio è emerso che il 6% delle organizzazioni si affidava ai processi digitali e il 44% si affida ai processi cartacei. La pandemia e la conseguente trasformazione digitale hanno reso il lavoro più flessibile. Le aziende innovative raddoppieranno i guadagni fornendo ai dipendenti l’autonomia.

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Scritto da Chiara Nava

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