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Come sarà la rete nel 2016? Ecco i 10 social media trends del futuro

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Lo ammetto. Adoro ogni inizio anno perché faccio incetta di tutte quelle classifiche internazionali che affollano la rete. Anzi, volete che ve la dica tutta? Non vedo l’ora che dicembre lasci il posto a gennaio per iniziare a mappare come un segugio ogni angolo di Twitter e degli altri social alla strenua ricerca di tutte quelle tendenze che analisti o blogger del mondo vanno a suggerire, ipotizzando l’anno che sarà.

Devo essere onesto, però: negli ultimi tempi le tendenze tendono a ripetersi, anche se credo che questo sia segno di una certa maturità dell’ecosistema.

Quest’anno per Che Futuro! ho provato a sintetizzare le tante liste della rete, quelle stracolme di buoni propositi e di scenari futuristici sulle agorà sociali.

Ecco allora i social media visti da chi nel mondo ne scrive e li studia, voi intanto nell’area commenti suggerite i vostri personalissimi trend.

Trend 1 – Sarà l’anno del mobile (e non è un’opzione, ma una necessità)

Mobile first: due parole che sono diventate ormai un mantra. Lo scrive chiaramente Postplanner.com: Per anni le aziende non hanno affrontato questo aspetto con la logica dell’urgenza. Oggi le statistiche affermano che il 70% di tutte le ricerche su smartphone spinge ad un’azione. Se questa poi si tramuta in un acquisto di un prodotto è cosa diversa, ma un dato resta oggettivo: 3,65 miliardi di utenti navigano in mobilità. E allora qual è il primo passo da compiere? Certamente puntare sul visual marketing e sui contenuti snack. E poi incentivare quell’azione: insomma, essere chiari e concisi prima di suggerire il clic.Ecco allora che per questo 2016 crescerà il consumo di applicazioni di messaggistica mobile (WhatsApp, Facebook Messenger), sempre più integrate nella strategia di social media.

Secondo una previsione di eMarketer circa 1,4 miliardi di persone utilizzeranno applicazioni di messaggistica mobile, con un aumento del +31,6%. Prendete ad esempio Uber, che ha annunciato poche settimane fa la partnership con Facebook Messenger per consentire ai clienti di prenotare l’auto attraverso l’applicazione mobile.

Trend 2 – Sarà l’anno del social care (con clienti sempre più arrabbiati)

C’è chi sostiene che avrà poteri trasformativi e che sarà in qualche modo dirompente: così scrive la social media strategist Rebekah Radice su Postplanner.com. D’altronde non è una novità: le aziende si sono spostate nell’agone digitale e oggi interagiscono con utenti divenuti anche potenziali acquirenti. In realtà occorre prepararsi bene perché – come sostiene Radice – la maggior parte delle imprese non è preparata ad una potenziale crisi che possa partire dai social per infiammare poi tutta la rete.

“Preparate la vostra azienda e la squadra che se ne occupa al grande cambiamento in arrivo nel 2016: ossessiva attenzione al cliente sui social. Ciò include una escalation (e relativa azione di prevenzione) nella strategia. I clienti non hanno più intenzione di aspettare. Vogliono entrare in contatto con voi immediatamente. Non solo, hanno bisogno di sapere che il brand è in ascolto”, precisa Radice. Quindi, come si può abbracciare il cliente sui social? “Per prima cosa mettetelo in condizione di trovare tutti i contatti sulla pagina e smettere di concentrare le vostre energie soltanto verso nuovi clienti, mettendo zero energia in quelli che già avete”.D’altronde secondo un’indagine di American Express il 78% dei clienti ha rinunciato ad una transazione a causa dello scarso servizio clienti, e non perché fosse infelice con il prodotto offerto. Quindi tutto deve essere più customer-centric, trovando il modo di sorprendere. E questo include un’umanizzazione del brand.

Trend 3 – Sarà l’anno del social-dipendente

Che i dipendenti dell’azienda siano attivi sui social media è cosa nota da tempo. Oggi però occorre ancora di più ascoltarli, valorizzandoli. “Perché altrimenti potresti perdere delle occasioni”, sottolinea sempre Radice su Postplanner.com. Secondo Cisco tendenzialmente i dipendenti hanno dieci volte più seguito sui social della loro azienda. Ma non solo. Sono anche più che disposti a diffondere il brand e quindi a diventare dei veri e propri ambasciatori digitali. “Allora perché non dare loro quel potere attraverso l’istruzione, la formazione e l’empowerment?”, si chiede Radice.

Trend 4 – Sarà l’anno in cui parleranno le immagini (e le chiacchiere stanno a zero)

Vuoi guadagnare l’attenzione del pubblico sui social nel 2016? È necessario puntare sull’effetto visivo! Il visual storytelling è esploso negli ultimi due anni e in questo 2016 sancirà la definitiva affermazione. Anche l’era delle vendite nude e crude è finita e oggi l’accreditamento verso nuovi clienti passa attraverso una narrazione e la successiva condivisione visiva.I numeri raccontano proprio l’efficacia di questo visual marketing: i messaggi con grafica generano sempre più attenzione e si stima che circa l’84% delle comunicazioni sarà visiva entro il 2018. C’è di più: i messaggi che includono immagini generano 650% di attenzione superiore rispetto ad un messaggio di solo testo, i tweet con immagini incorporate ottengono +18% di clic e +150% di retweet. E anche l’aggiunta di una foto URL per il tweet può aumentare il retweet del 35%. “Smettere di parlare sui social media e includete il vostro pubblico nella conversazione con un vibrante, divertente e coinvolgente contenuto visivo”.

Trend 5 – Sarà l’anno dell’evoluzione del video (ancora?!?)

Dalle foto al video: perché questo contenuto multimediale continuerà a dominare ovunque e diventerà nel 2016 l’elemento preferito nelle varie piattaforme per l’advertising online, afferma Inc.com. Così afferma Ian Schafer, a capo dell’agenzia Deep Focus: “Per Snapchat il 2015 è stato uno dei migliori anni rispetto a qualsiasi piattaforma sociale, e continuerà a generare attenzione anche nel 2016 perché sta fornendo qualcosa che scarseggia, ovvero il coinvolgimento attivo dei Millennials e del pubblico più giovane. E lo fa soprattutto con la condivisione di video”. Così se il 2015 è stato salutato come l’anno del video, non sorprende che una delle più importanti tendenze previste per il 2016 sarà quella legata all’evoluzione del video, come sostengono James Whatley e Marshall Manson di Ogilvy. “Gli annunci video saranno onnipresenti sui media sociali e il marketing otterrà una spinta grazie alla produzione di contenuti multimediali coinvolgenti, probabilmente con una combinazione tra realtà virtuale e social media”, affermano Whatley e Manson.

Trend 6 – Sarà l’anno in cui gli utenti saranno ancora più protagonisti

E’ la macro-tendenza suggerita da Digital Marketing Magazine. Curate, don’t create, titola in modo eloquente Jordan Kretchmer. Oltre a risultare più autentico il contenuto generato da persone reali è notevolmente più apprezzato dagli stessi consumatori, che amano leggere come la pensano altri acquirenti. In effetti uno studio commissionato dall’agenzia di marketing Greenlight segnala come a più di un terzo dei consumatori piaccia vedere le immagini generate dagli utenti condivise dai brand (37%) o partecipare alle interazione dei clienti sui social network (35%), mentre il 15% degli acquirenti apprezza le condivisioni dei contenuti generati dai clienti da parte dei brand.In fondo occorre personalizzare e rendere protagonisti i pubblici in rete. Lo sostiene anche l’italianissima Margherita Pagani, docente di marketing digitale e autrice di un post dal titolo Personalising Social Media to Build ‘Brand Love’: attenzione ai dettagli e all’esperienza di navigazione del consumatore online, che dovrebbe essere sempre valorizzata con premi e riconoscimenti, o anche semplicemente con ricompense sociali.

Trend 7 – Sarà l’anno in cui i brand ci aggiorneranno in tempo reale

Le applicazioni che consentono di pubblicare in tempo reale gli aggiornamenti domineranno definitivamente nel 2016. Periscope, Snapchat e WhatsApp rappresenteranno un’opportunità da cogliere al volo per i brand: lo sostiene il blog Drumup nel suo immancabile post dedicato ai trend del 2016. Suggerendo come il modo migliore per interagire con il pubblico utilizzando visual marketing è quello di mostrare il volto dietro il business. “Scatta in tempo reale foto dietro le quinte in ufficio e posta le immagini dei dipendenti o dei clienti in eventi particolari”.

Trend 8 – Sarà l’anno degli influencer (non più su Twitter, fattene una ragione Jack)

Ah, le famose tribù composte dai tanti influencer. Temuti, cercati, ingaggiati. Sempre per Dromup l’anno 2016 sarà quello di maturazione per gli influencer legati al social marketing. Mentre le tweet-star hanno di fatto rubato tutta l’attenzione nel 2015, con il nuovo anno gli influencer si sposteranno su piattaforme come YouTube e Instagram, ovvero su quelle realtà dal contenuto visivo più attraente. Ma attenzione: Jay Acunzo di NexTView Ventures lo dice chiaramente: “Tendiamo a concentrarci troppo sulla distribuzione, provando a misurare costantemente il contenuto che inseriamo e il suo impatto. Invece dovremmo puntare sulla creazione di contenuti di qualità”.

Trend 9 – Sarà l’anno del social media advertising, l’e-commerce sui social

Facebook e Pinterest hanno alzato l’asticella nel 2015 con la funzione di acquisto. Grazie a questa mossa Facebook è stato in grado di supportare quasi 45 milioni di imprese nel lanciare con successo le proprie vetrine sulle rispettive Fanpage. E tutto questo è stato solo un preludio di una rivoluzione che segnerà il 2016. Altre reti sociali – ad esempio Twitter con i suoi messaggi promossi – hanno iniziato a seguire questo percorso. “Se vi occupate di marketing e state pensando di puntare sui social media con adv a pagamento, sappiate che si tratta di una tattica di successo”, afferma perentoriamente Anna Hensel su Inc.

Trend 10 – Sarà l’anno in cui si spenderà di più online (e vabbè, si dice sempre così)

E’ quanto scrive Divya Sehgal su Socialbro.com Secondo l’agenzia Carat le previsioni per il 2016 vedono la pubblicità sempre più connessa al digitale, con un +14,3% di crescita. E ancora: la pubblicità diventerà più sofisticata, soprattutto a fronte del maggiore utilizzo di software di blocco degli annunci. Cosa comporterà tutto questo? Che di fatto i brand dovranno essere più abili nel consegnare i loro messaggi all’utente finale. E con l’ad-blocking sempre più pervasivo si rivolgeranno sempre più ai social media per raggiungere i clienti online. Di fatto avverrà una maggiore personalizzazione del messaggio, peraltro priorità del marketing nel corso degli ultimi due anni. HubSpot parla apertamente di “marketing relazionale”: la fidelizzazione col cliente e il suo coinvolgimento si attua con una migliore comprensione del pubblico e una maggiore personalizzazione degli annunci.

Aggiungo dal mio personale osservatorio che in fondo la personalizzazione sarà la chiave per assicurare che i messaggi di un brand possano risultare davvero efficaci e superare l’ostacolo più imponente dei social media, quello spesso insormontabile: battere la soglia di attenzione, andando oltre il buzz indistinto. Distinguersi, insomma. Ecco, forse proprio la distinzione, ovvero la valorizzazione per differenze, potrebbe essere il trend dei trend di questo 2016. Staremo a vedere e intanto social-auguri a tutti.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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