Come Zoom ha guadagnato $663 milioni nell’ultimo anno ma ha pagato $0 di tasse

Nell'ultimo anno la nota compagnia ha registrato un notevole aumento dei guadagni rispetto ai $16.3 milioni dell’anno precedente pagando $0 di tasse.

Zoom
La nota piattaforma Zoom paga 0 dollari di tasse, nonostante l'ingente aumento di incassi dello scorso anno

La pandemia ha reso milioni di persone dipendenti dalle video chiamate e Zoom ne esce come uno dei maggiori beneficiari. La piattaforma per video-chiamate ha incassato $663.9 nell’ultimo anno, un notevole aumento rispetto ai $16.3 milioni dell’anno precedente.

I numeri di Zoom: dai guadagni alle tasse

Da quanto emerge dalla Securities and Exchange Commission, la compagnia ha pagato $0 di tasse, nonostante l’aliquota dell’imposta sulla società era del 21% nel 2020. Un portavoce di Zoom ha dichiarato a Insider che la società «rispetta tutte le leggi fiscali applicabili» nei paesi in cui opera e che «ha investito molto in attività di ricerca e sviluppo per costruire e migliorare la sua tecnologia di comunicazione – attività di sviluppo specificamente incoraggiata secondo la normativa vigente».

Ma i crediti di ricerca e sviluppo hanno rappresentato solo l’1% della riduzione sulle tasse di Zoom, mentre circa il 99% dei suoi risparmi sono stati il ​​risultato del pagamento di 302,4 milioni di dollari di compensi ai dirigenti in azioni, rispetto ai 32,1 milioni di dollari dell’anno prima.

Zoom ha pagato solo $5,7 milioni di tasse lo scorso anno, per un’aliquota fiscale effettiva dello 0,8%. Ma sono stati pagati $3,9 milioni sui $14,1 milioni della società in profitti esteri, per un tasso effettivo di circa il 28%, evidenziando importanti discrepanze nel modo in cui il sistema fiscale statunitense tratta le società.

Le critiche degli esperti

L’uso (legale) di Zoom dei pagamenti in azioni ai dirigenti per ridurre la sua fattura fiscale ha riacceso le critiche da parte di legislatori e sostenitori contrari a queste scappatoie che consentono alle grandi società redditizie di pagare meno tasse rispetto a milioni di americani.

«Se hai pagato $14,99 al mese per un abbonamento a Zoom Pro, hai pagato più di quanto Zoom ha pagato in tasse federali sul reddito, anche se ha incassato $660 milioni di profitti lo scorso anno – un aumento del 4.000% dal 2019. Sì. È ora di porre fine a un codice fiscale truccato a vantaggio dei ricchi e dei potenti» è quanto scrive Bernie Sanders in un tweet:

«Le aziende che pagano la loro leadership con stock option possono cancellare, a fini fiscali, enormi spese che superano di gran lunga il loro costo effettivo», è quanto scrive Matthew Gardner, un membro aziano dell’Institute for Taxation and Economic Policy, in un post che analizza le tasse di Zoom.

Zoom, ma non solo

«Questa strategia è stata sfruttata, nell’ultimo decennio, in modo efficace da praticamente tutti i colossi della tecnologia, da Apple, a Facebook, a Microsoft. Il successo di Zoom nell’utilizzo di stock option per evitare le tasse non è né sorprendente né (attualmente) illegale», ha detto Gardner, aggiungendo poi che il sistema è lo stesso messo in atto da Amazon e Netflix nel periodo delle imposte sulle società volute da Trump.

Amazon ha attirato l’ira di Sanders e altri per aver pagato $0 in tasse federali sul reddito. Molte aziende, tra cui Amazon, Delta Airlines, IBM, JetBlue e Netflix sono persino riuscite a ottenere aliquote fiscali effettive negative, il che significa che i contribuenti hanno pagato quelle società in sussidi più di quanto le società stesse abbiano pagato il governo in tasse.

Il presidente Joe Biden ha proposto di aumentare l’aliquota dell’imposta sulle società al 28%, superiore a quella attuale, ma inferiore al 35% del periodo di Donald Trump. Tuttavia, il semplice aumento dell’aliquota fiscale non riduce le scappatoie che consentono, a società come Zoom, di pagare $0 al governo federale.

Altre proposte arrivano, per esempio, dal Segretario al Tesoro Janet Yallen, che propone un’aliquota fiscale minima e globale in modo che le aziende non si limitino a cercare paesi a bassa tassazione; o Biden, con il suo piano per eliminare le scappatoie, introdotte da Trump, che consentono alle aziende di spostare i profitti all’estero per evitare di pagare tasse maggiori.

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Scritto da Redazione Think

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