“Compra ora, paga dopo”, gli accordi tra aziende e startup di pagamento flessibile

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Sono in costante aumento le aziende che hanno deciso di stilare accordi con startup finalizzati ad adottare opzioni di pagamento flessibile da offrire ai propri clienti.

“Compra ora, paga dopo”, gli accordi tra aziende e startup di pagamento flessibile

In un anno di magra da imputare alla pandemia da coronavirus, quando molti acquirenti sono a corto di contanti, le soluzioni “compra ora, paga dopo” sono forse l’opzione migliore dopo le carte di credito. E le aziende sembrano averlo capito. Nel corso dell’ultimo anno, una raffica di accordi ha plasmato un nuovo paesaggio competitivo in cui le aziende lottano per conquistare i clienti con soluzioni di pagamento flessibili.

L’ultimo sviluppo in questo campo coinvolge il gigante fintech PayPal, che mercoledì 8 settembre ha deciso di acquistare Paidy, una startup con sede a Tokyo che sottoscrive i pagamenti ai commercianti sulla base di valutazioni effettuate da un’intelligenza artificiale relative al credito dei consumatori.

Paidy vanta attualmente più di 6 milioni di utenti registrati e potrebbe rivelarsi un forte punto d’appoggio per PayPal in Giappone, che è il terzo più grande mercato di e-commerce nel mondo, preceduto soltanto dalla Cina e dagli Stati Uniti.

L’accordo tra le due società dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno ed è valutato 2,7 miliardi di dollari, una somma che PayPal ha detto che pagherà in contanti.

L’accordo tra Amazon e Affirm

L’iniziativa è stata intrapresa dopo un altro recente accordo concluso tra il colosso dell’e-retail Amazon e la società di pagamenti differiti Affirm. Proprio Affirm, la settimana scorsa, ha rivelato la collaborazione con Amazon attraverso la quale il colosso dell’e-commerce consentirà ai clienti di pagare importi superiori ai 50 dollari – compresi mobili, articoli di elettronica e abbigliamento – a rate mensili.

È il primo servizio del genere che Amazon offrirà negli Stati Uniti. Affirm, reduce da accordi con i principali fornitori come Walmart e Peloton negli ultimi anni, ha visto il prezzo delle sue azioni salire alle stelle, superando il 30%, dopo la diffusione della notizia.

In questo contesto, un altro importante accordo è stato definito nel mese di agosto tra il gestore di vendite digitali Square e Afterpay, una società australiana “compra ora paga dopo”, acquisita per 29 milioni di dollari.

Non solo pandemia, ma anche psicologia

Mentre le più grandi aziende tecnologiche della Silicon Valley fanno a gara per collaborare con i fornitori di pay-over-time, l’idea del “compra ora, paga più tardi”, o BNPL, si sta diffondendo in modo sempre più ingente.

Non è solo la pandemia, ma anche la psicologia delle persone. Comprare un asciugacapelli da 200 dollari o una console per videogiochi o un paio di jeans sembra molto più appetibile quando il costo corrisponde solo a 50 dollari (x4). La maggior parte dei piani sono senza interessi, quindi sembra che ci sia poco da perdere. E nel mondo dell’e-commerce, tutto avviene con un semplice clic di un pulsante – compra ora, paga e pensa dopo.

Secondo alcuni studi, infine, la vendita basata sugli impulsi è cresciuta in modo esponenziale tra gli americani durante i primi mesi della pandemia quando lo shopping si è riversato online ed è rimasta a livelli elevati per oltre un anno.

Il momento, quindi, è particolarmente propizio per le aziende di pagamento flessibile, che sembrano avere prospettive di crescita incredibili.

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Scritto da Ilaria Minucci

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