Con il crowdfunding restauriamo il portico più lungo del mondo

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Oggi vogliamo raccontarvi del più importante caso di crowdfunding civico italiano: “Un passo per San Luca”, il progetto che a Bologna ha raccolto, in un anno, 339.743 euro da parte di 7.111 sostenitori e che si propone di restaurare il portico più lungo al mondo, ovvero il Portico di San Luca.

Una parte del team Ginger, artefice del progetto “Un passo per San Luca”

E’ il primo caso in Italia in cui una pubblica amministrazione, il Comune di Bologna, decide di utilizzare il crowdfunding per il restauro di un bene pubblico, mettendoci il primo “chip” di 100.000 euro e puntando al traguardo, poi superato, dei 300.000 euro. Tutto ciò assieme al Comitato per il restauro del portico di San Luca e con il supporto tecnico di Ginger, una giovane impresa di crowdfunding territoriale.

Questa è la storia di come un’intera città si è mobilitata per la cura di un bene pubblico

Nell’ottobre del 1677, con un lunghissimo passamano, i bolognesi trasportarono i materiali necessari per costruzione del portico sul Colle della Guardia, luogo su cui successivamente fu eretta la Basilica della Beata Vergine di San Luca. Ottobre 2013: a distanza di alcuni secoli si è deciso quindi di replicare questa esperienza di solidarietà, per far fronte all’impellente esigenza del Comune di Bologna di reperire le risorse necessarie per l’apertura di alcuni cantieri di restauro del portico.

I portici di Bologna sono un simbolo della città e rappresentano l’ospitalità, il salotto all’aperto, il luogo della socialità per eccellenza che sfida anche le intemperie. Per chiunque abbia frequentato Bologna, il portico di San Luca ha sempre acquisito un significato del tutto personale.

Lungo quasi 4 km, collega senza soluzione di continuità il cuore di Bologna alla cima del Colle della Guardia dove sorge la Basilica e fa parte della vita di ogni bolognese, motivo per cui il Comune di Bologna ha deciso di ricorrere al crowdfunding per il suo restauro. Il crowdfunding civico ben si sposa a iniziative che coinvolgono un simbolo, un luogo in grado di racchiudere in sé molteplici significati e suggestioni, proprio come il portico di San Luca a Bologna.

Credits: Sanlucabo.org

Alla luce della candidatura dei portici di Bologna a sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, “Un passo per San Luca” è diventato un grande storytelling collettivo, a testimoniare il coinvolgimento di una intera città.

L’obiettivo era raccogliere i 300.000 euro necessari per eseguire i lavori di restauro più urgenti.

Al fine di garantire la massima trasparenza, si è deciso di avviare i primi lavori di ripristino di pari passo alla raccolta delle risorse necessarie, senza attendere quindi il termine della campagna di crowdfunding.

Un passo per San Luca ha superato il proprio traguardo di quasi 40.000 euro, diventando il più importante progetto di crowdfunding civico in Italia

Tale circostanza è ancora più rilevante se si considera che l’oggetto della campagna era il restauro di un bene culturale. Il risultato è stato possibile tramite la valorizzazione dei punti di forza del crowdfunding, lungo tutto il periodo della campagna, che nella sua connotazione territoriale fa leva ancora di più su trasparenza, fiducia, condivisione e collaborazione. L’obiettivo di “Un passo per San Luca” non è stato unicamente quello di raccogliere fondi ma anche quello di comunicare l’emergenza, avvicinare il portico di San Luca alla città e la città al bene pubblico, per prendersene cura.

Come ogni campagna di crowdfunding che si rispetti, le ricompense sono state fondamentali per il successo dell’iniziativa

Le più azzeccate sono state senza dubbio le rane Cracking Art realizzate dagli artisti di arte contemporanea Cracking Art Group. Le rane colorate sono diventate il simbolo della campagna di crowdfunding. Scelte da più di 2.000 persone, le rane hanno invaso abitazioni, vetrine di negozi e persino le pareti di alcuni palazzi in città, aggiungendo un ulteriore tassello al progetto Re-Generation: con le rane colorate si palesa l’attenzione e la volontà di salvaguardare l’arte e i valori storici del patrimonio artistico italiano che Cracking Art porta avanti attraverso la formula l’arte rigenera l’arte.

Uno scorcio dei portici. Credits: Nuok.it

Oltre alle rane, “Una ricetta #persanluca” (una donazione di 5 € per ricevere una video-ricetta a cura di una nonna bolognese); “(Ri)scopriamo San Luca”, visita guidata a fronte di una donazione di 10 €; 100% San Luca – Una donazione di 100 € per entrare nel club dei donatori 100% e poter pubblicare sul sito una testimonianza tramite una foto o un video. Ma anche l’opzione “Adotta un affresco”, una donazione di 300 € per contribuire al “fissaggio” di uno degli affreschi presenti lungo il portico.

Con la formula “100% San Luca” sono stati coinvolti personaggi pubblici bolognesi e testimonial di eccellenza, che hanno donato, rilanciato il progetto e registrato il loro video di sostegno all’iniziativa. Martina Grimaldi, Carlo Lucarelli, Gianni Morandi, la Fortitudo Pallacanestro Bologna, il Bologna F.C. e molti altri hanno così preso parte alla campagna di crowdfunding.

Anche le imprese hanno trovato nel crowdfunding uno strumento innovativo di marketing e comunicazione che ha collimato con il loro desiderio di poter compiere un gesto concreto a favore della propria città.In tale prospettiva si è inserita anche la possibilità, per i grandi donatori, di optare per la ricompensa “Adotta un arco” che ha permesso, a fronte di un contributo rilevante, di restaurare un intero arco del Portico di San Luca, apponendovi una targa commemorativa del gesto.

“Un passo per San Luca” non è stata solo una campagna di raccolta fondi, ma un vero è proprio movimento di cittadinanza attiva che ha visto il coinvolgimento di numerose e differenti componenti della società bolognese. Perchè il portico è di tutti: istituzioni, cittadini, imprese, scuole, associazioni. E’ un bene comune.

MARTINA LODI *

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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