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Con l’Opendata in Sardegna Regione e cittadini uniti nei soccorsi

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Due giorni fa Andrea Cardoni raccontava su CheFuturo! di cinque mappe utili subito per la Sardegna e qualche giorno prima Simone Cortesi raccontava di come gli hacker di openstreetmap stanno aiutando i soccorritori delle Filippine.Oggi parte di queste storie si intrecciano.

La mappa SardSOS è stata creata da Francesca Murtas in collaborazione con l’associazione Sardinia Opendata sta raccogliendo sempre più segnalazioni di offerte di aiuto per venire incontro a centri di raccolta di beni, mezzi di trasporto, posti letto, pasti, medicinali, raccolta di fondi evidenziando una grandissima generosità e responsabilità.

Si è però avuto il problema di avere una mappa aggiornata, con dei dettagli più precisi, una cosa che altre mappe non sono in grado di fare.Si è così scelto la mappa di OpenStreetMap e si è chiesto alla comunità supporto per renderla più ricca.In brevissimo tempi, come nel caso delle Filippine, ci si è attivati e si è chiesto all’Humanitarian OpenStreetMap Team di aprire un task, pertanto uno spazio dove coordinarsi per mantenere la mappa aggiornata.

La comunità ha cominciato ad attivarsi, ma la conoscenza del territorio e foto aree più aggiornate sono variabili che possono aiutare maggiormente.La Regione Autonoma Sardegna dispone di un sistema informativo territoriale molto ricco e di alta qualità (attualmente in uso dai soccorsi), che viene distribuito con licenza d’uso molto vicina alla definizione di dati aperti ma che, per alcune piccole clausole, non è totalmente compatibile con le modalità di rilascio e distribuzione dei dati di OpenStreetMap.L’integrazione di questi dati (e foto aeree) con OpenStreetMap risultano quindi una fonte molto importante per aiutare ad aggiornare la mappa.Da qui, in brevissimo tempo, la comunità italiana, coordinata da Simone Cortesi, ha fatto richiesta ufficiale per avere il permesso di integrare questi dati, risolvendo, nel breve periodo la questione licenza.Immediata la risposta della Regione che ha colto da subito il valore di questa operazione rispondendo positivamente alla richiesta.

ora tutta la comunità è in fermento nell’aiutare a migliorare la mappa della Sardegna integrando questi dati e, la mappa di SardSOS con tutte le attività che vi gravitano intorno, avrà modo di andare molto più velocemente amplificando così tutte le iniziativa di aiuto in questa emergenza.Se a questo si aggiunge la possibilità di rendere disponibili anche foto aeree aggiornate, il risultato sarà quello di avere una cartografia ancora più aggiornata e creata in brevissimo tempo grazie all’aiuto dei molti volontari in giro per l’Italia.

Per coinvolgere poi altre persone, da una idea di Alberto Cottica sulla mailing list di Spaghetti Open Data, è nata anche l’idea di creare delle sessioni online di tutorial su come operare.Idea che si è trasformata operativa in brevissimo tempo con un OSMSODHangout, parola magica per dire “OpenStreetMap insegnato alla comunità di Spaghetti Open Data attraverso Google Hangout”.C’è ancora molto da fare, ma l’entusiasmo non manca, l’open data, attraverso OpenStreetMap, dimostra ancora una volta quale sia uno dei valori, e ancora di più quando comunità e pubbliche amministrazioni cominciano a collaborare.Un grazie a chiunque sta collaborando e collaborerà a questa iniziativa.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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