Con SPID possiamo vincere tutti. In questo caso il modello Win-win non è solo un’astratta teoria scritta nei manuali delle negoziazioni, ma diventa l’obiettivo concreto e raggiungibile. L’ingegner Laura Castellani, responsabile del settore infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo della società dell’informazione della Regione Toscana, può vantare un consolidato lavoro svolto in questi anni, per facilitare la vita ai cittadini nella fruizione dei servizi pubblici on-line. Per questo è convinta che grazie a SPID si possa fare lo scatto decisivo verso il traguardo della semplificazione, in sicurezza e pieno rispetto della privacy. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
Un modello dove tutti vincono
“Dietro al Sistema Pubblico per l’Identità Digitale c’è un duro lavoro, ma sia gli Identity Provider, che gli enti pubblici, e soprattutto i cittadini possono ottenere grandi vantaggi, realizzando un modello Win-win”, commenta Castellani, che da anni lavora, tra le varie cose, ad ARPA: l’infrastruttura per l’autenticazione, autorizzazione e accesso ai servizi.
“I cittadini e le imprese saranno i principali beneficiari, perché risparmieranno tempo per usufruire dei servizi pubblici on-line, eliminando le numerose credenziali erogate dagli enti pubblici in passato ma ancora necessarie. Gli Identity Provider che attualmente sono tre (TIM, Poste Italiane e InfoCert) raggiungeranno un bacino più ampio di utenti potenziali, per un nuovo modello di business. E la Pubblica Amministrazione si avvicinerà ulteriormente ai cittadini, facilitando la fruizione dei servizi, il dialogo e lo scambio. Insomma, SPID è un importante passo avanti al quale in Toscana stiamo lavorando già da molto tempo, e infatti siamo stati in primi ad adeguarci e adottarlo”.
Vogliamo andare oltre, con più servizi nazionali accessibili, facilitandone l’utilizzo anche da device mobili
Una regione all’avanguardia, proprio perché parte da basi solide e una spiccata sensibilità alla digitalizzazione: “Siamo partiti dal 15 marzo ed oggi le identità del Sistema Pubblico di Identità Digitale erogate in Toscana sono già alcune migliaia.
Era già possibile accedere a tutta una serie di servizi on-line con la tessera sanitaria elettronica e carta nazionale dei servizi (TS-CNS) che previa attivazioni, permette l’accesso ai servizi della PA. Proprio tramite l’infrastruttura ARPA, la tessera sanitaria in Toscana è molto utilizzata, soprattutto per la consultazione del fascicolo sanitario. Ma con SPID vogliamo andare oltre, con più servizi nazionali accessibili, facilitandone l’utilizzo anche da device mobili, che oggigiorno rappresentano un elemento imprescindibile. L’obiettivo è proprio quello di ridurre le code agli sportelli, e velocizzare il dialogo tramite il web coi cittadini, mantenendo la massima riservatezza dei dati sensibili. Tutto deve essere semplice per i cittadini anche se in realtà dietro c’è una infrastruttura molto complessa”.
SPID è un cantiere aperto: a settembre nuovi IdP
Un divenire di azioni, miglioramenti, soluzioni a problemi che inevitabilmente si pongono sulla strada del raggiungimento della piena e partecipata adozione del Sistema Pubblico per l’Identità Digitale: “E’ chiaro che stiamo parlando di un percorso a tappe, in pieno working progress – conferma Castellani – Attualmente gli Identity Provider (IdP) sono tre, ma presto ne arriveranno altri (ndr: a settembre sono previsti gli ingressi di Aruba e Sielte).
In un prossimo futuro accederemo anche ai servizi privati sempre con un unico PIN, come ad esempio i servizi bancari (home banking). Sul nostro sito Open Toscana già si trovano tutti i servizi on-line della PA regionale e oggi, sia con la tessera sanitaria che con SPID si può accedere in modo semplice e veloce”.
I dubbi sul doppio accesso e l’opportunità dello switch-off
Un inno all’ottimismo che tuttavia non impedisce a Castellani di stringere il focus sulle criticità ancora da risolvere: “I comuni coinvolti sono tantissimi, spesso piccoli e difficilmente potranno modificare e adeguare i servizi a SPID. Questo problema per l’autenticazione noi ce lo ponemmo anni fa, per questo abbiamo messo in piedi un sistema infrastrutturale per tutti i servizi del territorio, in grado di supportare i piccoli comuni”. Ma non solo: un altro tema aperto è proprio quello delle diverse opzioni possibili, che potrebbe disincentivare il passaggio SPID. Inoltre bisogna ancora fare i conti con una eccessiva complessità nelle procedure messe a disposizione dagli Identity Provider: “E’ necessario armonizzare e semplificare ulteriormente le procedure per il rilascio delle credenziali, perché attualmente tendono a creare un po’ di confusione. Non so se ci riusciremo ma bisogna almeno provarci. Ma a mio giudizio il problema è la quantità di servizi collegati a SPID e il modo di accedervi: finché resteranno attive le due strade, cioè l’accesso sia con la Tessera Sanitaria/Carta Nazionale dei Servizi, che con SPID, potrebbe venire meno l’incentivo per passare al Sistema Pubblico di Identità Digitale. Per questo credo che uno switch-off obbligatorio per tutti i cittadini sarebbe la soluzione al problema”.
Ancora molti comuni non percepiscono SPID come necessario, perciò vanno incentivati
Ma i dubbi non finiscono qui, a conferma che se la strada è tracciata, occorre comunque accelerare: “Ancora molti comuni non percepiscono SPID come necessario, perciò vanno incentivati, stimolati con costanza. In Toscana quelli più sensibili e attenti a questo tema sono Livorno, Empoli e Massa. Ad ogni modo va consolidata la sinergia a livello nazionale con AgID, con un tavolo aperto per il coordinamento delle attività”.
Se in molti sono intimoriti dalla scarsa alfabetizzazione informatica degli italiani, non è il caso dell’Ingegner Castellani: “La Tessera Sanitaria è stata un driver di innovazione molto importante nella nostra regione, sebbene abbia rappresentato uno sforzo enorme. Un modo semplice per arrivare ai cittadini e facilitarne il rapporto con la Pubblica Amministrazione, perciò penso che in questa regione ci siano la giusta sensibilità e disponibilità da parte delle persone, maturate negli anni”.
MASSIMO FELLINI