Specializzata in servizi di comunicazione dal 2002, Consilium ha aperto un nuovo hub multifunzionale sostenibile destinato a clienti e personale: insieme al CEO Enea Nepentini abbiamo discusso delle funzionalità della struttura e fatto un bilancio delle performance dell’agenzia durante l’anno pandemico.
Consilium, intervista al CEO Enea Nepentini
Com’è nata l’idea di dar vita all’hub di Poggiovest e come verrà utilizzato?
La volontà di aprire un hub proprio nell’Alto Monferrato deriva dal fatto che è un territorio a bassissima urbanizzazione che oggi, attraverso la sua natura (coltivazione dei terreni con noccioleti e vigneti) e una riscoperta cultura della terra, ci ha fatto sentire un’energia che non abbiamo trovato da nessun’altra parte, elemento che è stato decisivo per la scelta della località.
Il nostro intento è infatti quello di coniugare la volontà di innovazione con quella che è la nostra provenienza umana e culturale intesa come riscoperta di alcuni valori pratici legati alla natura.
L’hub che apriremo sarà fruibile soprattutto per i nostri clienti, che avranno così a disposizione una dislocazione per poter fare incontri, formazione e riflessioni strategiche sullo sviluppo dei loro business. La struttura potrà essere utilizzata anche dal team di Consilium per lavorare in smart working e trascorrere qui alcuni giorni beneficiando delle sue potenzialità.
Oltre alla bassa urbanizzazione e all’energia che esprime, questo posto bucolico garantisce infatti anche una tranquillità e una sicurezza che permettono di avere un approccio diverso con la vita quotidiana e lavorativa: essendo meno presi dalla frenesia della vita cittadina e di ufficio, si ha infatti l’opportunità di affrontare un problema in maniera innovativa e trovare delle soluzioni differenti da quelle tradizionali.
Che attenzione pone Consilium al tema della sostenibilità?
La nostra agenzia fa della sostenibilità un valore chiave che declina in linea pratica e non soltanto teorica in tutte le sue attività. Oltre al fatto che la sede è destinata ad essere totalmente autonoma, poniamo un’attenzione particolare alle nostre coltivazioni che curiamo senza usare alcun tipo di materiale chimico.
È complesso spiegare in che modo abbiamo un atteggiamento concreto sull’aspetto ambientale: sono tanti piccoli fattori che riguardano ogni aspetto della vita quotidiana, dal riguardo a riciclare i materiali di scarto fino all’attenzione a non sprecare acqua durante l’irrigazione dei terreni.
La presenza del personale in questo luogo è significativa perché soltanto facendo esperienza ed essendo sostenibili in prima persona si riesce a comunicare agli altri le cose giuste. La pandemia ci ha infatti insegnato che tutte le attività di carattere ambientale devono essere effettive e non più soltanto sulla carta. Se prima del Covid l’apertura di questo hub era un progetto che avremmo portato avanti, ora lo facciamo con ancora più intensità.
Quali saranno i prossimi investimenti dell’agenzia?
Dato che, con la riapertura delle diverse attività, sono ripartiti progetti e richieste che erano bloccati da un anno, pensiamo che nel 2021 potremo contare su qualche cliente in più.
Quanto alla nostra struttura interna, dall’inizio dell’anno abbiamo investito sul personale potenziando soprattutto l’area Digit.
Compiremo poi passi importanti nella realizzazione di progetti collegati a Poggiovest in modo da rendere operativa la struttura nel 2022. L’hub ha comunque già avuto una certa visibilità in questi mesi, con fotografi che vi hanno realizzato shooting per riviste importanti e un regista che ha girato uno sceneggiato.
Quali sono i vostri punti di forza e cosa vi distingue dai concorrenti?
Quella che riteniamo essere la nostra peculiarità, che ci viene riconosciuta anche dall’esterno, è la capacità di risolvere problemi complicati trasformandoli in opportunità. Si tratta di una caratteristica che abbiamo iniziato a sviluppare a partire da EXPO 2015 quando, nella gara del Comune e della Camera di Commercio di Milano che abbiamo vinto, abbiamo inserito una procedura di cosa si sarebbe potuto fare in caso di problematiche.
Avendo per quei sei mesi puntate le telecamere di tutto il mondo, avevamo pensato che qualsiasi cosa fosse successo non avremmo potuto farci cogliere impreparati e per questo avevamo stilato un piano per essere pronti ad intervenire in ogni momento.
Da lì in avanti abbiamo sviluppato questo aspetto e se c’è un problema grave noi siamo in grado di risolverlo in tempo reale costruendo di volta in volta quadri informativi, capendo, analizzando e correlando informazioni per poi sviluppare idee precise e ragionamenti che ci permettono di mettere in pratica ogni volta regole non convenzionali e precise per quello specifico intervento.
Come ha inciso la pandemia sul vostro operato?
Fortunatamente il bilancio del 2020 è stato in linea con quello degli anni precedenti: solitamente abbiamo un valore intorno al milione e anche durante l’anno del Covid è rimasto tale. Questo è stato garantito soprattutto dal fatto che Consilium può contare su una bassissima percentuale di turn-over dei clienti: avere strutture che ci chiedono un servizio e continuano a contare su di noi sul lungo periodo permette dunque di essere sostenibili di base.
Il fatto che l’emergenza sanitaria ed economica per noi non abbia avuto un impatto significativo è da addurre in grande percentuale proprio alle virtù dei nostri clienti, molti dei quali durante la pandemia si sono dati parecchio da fare. Per esempio Dussmann, una società di Facility Management, ha erogato molti servizi, dalla ristorazione agli ospedali e alle scuole fino alla sanificazione degli ambienti pubblici. O ancora Bonprix, facendo e-commerce, ha toccato dei picchi molto elevati di fatturato e distribuzione dei propri capi di abbigliamento di qualità a prezzi interessanti.