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Così con Itineranda abbiamo rimesso al centro del viaggio il turista e il territorio

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Questa è la frase che racchiude il segreto di Itineranda.com, sito (e assicura il fondatore, presto un’app) che intende valorizzare il patrimonio storico, artistico ed ambientale che non fa parte dei circuiti turistici tradizionali. Tanti sono infatti i beni nascosti, esclusi abitualmente dai giri turistici convenzionali del turismo di massa, ingiustamente se considerata la portata storica di alcuni di essi (un pensiero che soprattutto chi vive in Italia ha avuto almeno una volta nella propria vita).

Prima che possiate pensare al solito social network che vuole rivalutare il turismo, mettiamo subito in campo la particolarità di itineranda. Il sito mette al centro il patrimonio culturale o paesaggistico, e attraverso di esso i servizi commerciali e culturali ad esso vicini. Su itineranda non troverete voti, recensoni o like dei post, ogni utente è libero di suggerire luoghi o interi percorsi per il puro piacere di farlo o per comunicare le bellezze per lo più nascoste di un luogo.

Per questo motivo Itineranda è fatto principalmente dagli abitanti che vivono un luogo e che spesso dimostrano un affetto viscerale verso di esso (da siciliano ho sentito un sacco di volte “non c’è niente di più bello di quel posto vicino casa mia…”) e si rivolge principalmente a chi, viaggiando, evita percorsi turistici lineari e convenzionali.

Non sarà certo un caso che a inventarlo è stata una persona che ha il viaggio nel sangue. Il fondatore di itineranda è infatti Eric Delerue, francese di Lille che ha vissuto a Londra, poi in Sicilia, poi in Irlanda e poi di nuovo in Sicilia. Una formazione da web developer e una passione per i viaggi non convenzionali che lo hanno portato a inventare nel 2009 il sito globeskipper.net e meno di un anno fa itineranda.com.

«Mi sono accorto che il web ha un forte potere nel suggerire luoghi tra persone che non si conoscono, così piuttosto che far incontrare abitanti con turisti stranieri (ciò che faceva globskipper.net) ho pensato che chiunque potesse suggerire luoghi attraverso un sito», ci dice Eric in un perfetto italiano condito da un affascinante accento francese. «Non bisogna poi sottovalutare l’aspetto emozionale di un viaggio – ci spiega Eric – itineranda vuole far leva tra le altre cose anche su questo elemento: quante volte di un viaggio ricordate più le sensazioni legate a quel luogo che non il luogo in sé? E questo genere di informazioni non dipendono dai servizi che un territorio offre né tanto meno dai ‘mi piace’ che riceve.

È una cosa che appartiene a quel luogo e alle sensazioni che suscita in ogni viaggiatore. Non è un caso che il claim di itineranda sia l’itinerario sei tu».

Se è vero che l’utente tipo di Itineranda è l’abitante o il viaggiatore, è innegabile pensare che il sito possa essere utilizzato per ridurre il digital divide di molti enti pubblici. Quante sono infatti le Pro Loco o gli uffici di promozione turistica che dichiarano di non possedere i mezzi tecnici ed economici per creare un proprio sito? Itineranda potrebbe diventare un ottimo canale promozionale e risolverebbe così l’atavico problema comunicativo degli enti turistici.

Per i prossimi mesi si prevede un bel po’ di lavoro per il team di itineranda, ci dice infatti Eric: «Adesso sono al lavoro per lanciare la versione 2.0 del sito e entro il 2014 conto di realizzare un app integrata con i principali social network. Nel frattempo ci preoccupiamo con il resto del team della promozione del sito a 360 gradi. L’obiettivo è quello di aumentare la user experience degli utenti attraverso l’applicazione mobile e la possibilità di personalizzare ancora di più i propri itinerari».

Dopo la nostra chiacchierata lasciamo Eric davanti al pc intendo a riprendere il suo lavoro. Prima di salutarci ci dice ancora: «Proust ha scritto che “il viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi”. Umilmente credo che itineranda possa dare il suo contributo a questo cambio di paradigma, ne sono certo».

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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