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«Così il crowdfunding può salvare i libri l’editoria dalla crisi»

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Bookabook nasce per rendere protagonisti i lettori del destino dei libri. Ma andiamo con ordine. Un anno fa, di questi tempi, Tomaso Greco stava studiando i modelli di crowdfunding per la sua attività di ricerca all’Università dell’Insubria, io stavo iniziando la mia tesi di laurea in giurisprudenza. Dopo lunghe chiacchierate sulla situazione del crowdfunding in Italia, decidiamo di provare a sviluppare un modello di crowdfunding dedicato alla nostra grande passione, quella del libro. Inizialmente quasi per gioco.

Alla fine dell’estate incontriamo Marco Vigevani e Claire Sabatié-Garat, professionisti da tempo attivi nel settore dell’editoria. Raccontiamo loro la nostra idea, ci raccontano da insider la situazione del libro in Italia, ci piaciamo. Così nasce bookabook.

Quattro soci, di tre generazioni diverse (trentenni Tomaso e Claire, un po’ più “grande” Marco e venticinque anni io), accomunati da un progetto molto concreto: un crowdfunding verticale, interamente dedicato al libro e, in particolare, al rapporto tra lettori e scrittori.

E si arriva al 2 aprile, la data del debutto di bookabook, la piattaforma italiana di crowdfunding del libro, unica in Italia e tra le prime in Europa.

Va detto che è un crowdfunding reward-based e all-or-nothing. Reward-based perché anche l’offerta minima di 3€ dà diritto all’ebook se la campagna va a buon fine e ci sono naturalmente anche altre ricompense per chi fa offerte maggiori. All-or-nothing nel senso che se la campagna non va a buon fine i soldi non vengono prelevati e in questo modo il lettore non rischia nulla.

Siamo partiti con Solovki, di Claudio Giunta, che per quanto riguarda la narrativa è un esordiente assoluto. E’ stata un successo, anche oltre le nostre aspettative: in moltissimi hanno scaricato l’anteprima e la campagna ha raggiunto il traguardo con un giorno di anticipo, raccogliendo il 102% dei fondi necessari.

La seconda campagna, invece, ha proposto un’autrice molto nota, Lidia Ravera, con un suo pubblico di affezionati lettori. E contiamo di proporre diversi altri libri nelle settimane a venire. Ce ne sarà davvero per tutti i gusti e per gli scrittori più o meno in erba stiamo preparando una grande sorpresa, che annunceremo prima dell’estate.

Bookabook sta anche sviluppando alcune feature che lo differenzieranno molto dalle altre piattaforme di crowdfunding. Già dal lancio abbiamo proposto gli “obiettivi intermedi”, vale a dire dei traguardi che, una volta raggiunti, rendono disponibili parti del libro. Del resto siamo accaniti lettori e sappiamo che chi legge è spesso contraddistinto da una sana impazienza: letta l’anteprima e deciso di contribuire, sarebbe davvero difficile aspettare fino alla fine della campagna per continuare a leggere.

Non vogliamo nasconderci dietro un dito, sappiamo che l’editoria è in crisi. Eppure abbiamo scelto di scommettere lo stesso sul libro e non certo per un azzardo romantico. Siamo infatti convinti che i lettori ci siano, e che sia giunto il momento di offrire, insieme al tradizionale piacere della lettura, un’esperienza attiva, unica, che li metta al centro della creazione dei libri. Spetta a loro decidere se un libro sarà un successo.

Del resto una community con interessi omogenei ha grandi potenzialità, sia in termini di scambio culturale con gli autori, sia in termini di idee, spunti, nuove proposte.

Mettiamola così, il crowdfunding è uno strumento, aperto e trasparente, di un gioco sociale che vorremmo contribuisse a cambiare il modo in cui i libri vengono pensati, pubblicati e diffusi.

Milano, 9 maggio 2014Emanuela Furiosi, 25 anni

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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