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Così le 48 ore di Codemotion mi ha ridato speranza nel futuro

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Visionaria, adrenalinica, sorridente, dinamica. Questa è Codemotion, che si avvia verso la fine, in questa ultima giornata di talks, dopo una lunga serie di giornate incredibilmente intense. Mi permetto di dare un sapore informale a queste righe essenzialmente per due ragioni, la prima è una questione tecnica: se avete bisogno di informazioni circa la manifestazione potete in pochi passi reperire tutto ciò che vi serve online. La seconda è una questione morale: ho vent’anni, e per quanto ci siano state e ci saranno ragazzi che a 20 anni possiedono molte competenze, io non sopporto vendermi per il grande esperto di chissà cosa, quale non sono.

Vi riporto dunque le sensazioni che da studente universitario di informatica ho potuto provare in queste ultime 48 ore di Codemotion.

Aprivo queste righe con degli aggettivi: vi assicuro che non sono buttati lì a caso. L’originalità dell’evento la si percepisce non appena varchi l’ingresso dell’Università Roma 3, nel suo Dipartimento di Ingegneria. Codemotion è una manifestazione altamente variegata che ha proposto numerose conferenze sui settori più caldi dell’information technology. Ma Codemotion è anche la massima espressione di nerd, maker e smanettoni di tutti i generi. La cosa che indubbiamente colpisce è l’entusiasmo di persone che per quanto esperte non perdono la voglia di mettersi in gioco, nonostante le difficoltà, nonostante le poche risorse, nonostante la possibilità di sbagliare e fallire. Ma Codemotion insegna che “il fail” (per quanto epico possa essere) ci sta, e anzi, è occasione concreta per ripartire, con maggiore grinta e con maggiore esperienza.

Nelle aule dell’università, si respira anche quella sensazione di dinamicità di tutti coloro che non stanno fermi, nè fisicamente nè con la mente e col pensiero, che ragiona, si informa, si incuriosisce, elabora, produce idee che si trasformano continuamente in nuove idee e nuovi progetti.

Per uno studente come me, è l’occasione per scontrarsi con due mondi: quello dei professionisti da cui apprendere e da cui farsi guidare dalla loro esperienza, e quello delle possibilità enormi che abbiamo nelle nostre mani, nel nostro ingegno, nella nostra capacità di scrivere buon codice.

E’ per questo che Codemotion è anche sorridente, perché non ti puoi annoiare, perché quando una talk finisce “loro sono riusciti ad andare sulla luna, e tu che farai?”, perché quando ti si invita a seguire il tuo istinto e ad alimentare la creatività, perché quando conosci startup che ce la stanno facendo, qui, in Italia, perché conosci un maker che si stampa in casa gli oggetti che usa, uno smanettone che con Arduino apre il cancello della propria azienda, regola le luci della propria casa, fa disegnare ad un braccio meccanico il disegno che più preferisce… ecco, per questi e tanti altri perché, non puoi fare altro che sorridere per le inimmaginabili potenzialità che l’informatica ci sta offrendo.

Un sorriso che ridona speranza ad una generazione troppo spesso “spenta”. Credo che siamo un generazione “da accendere”, da illuminare, da far tornare a splendere, perché ora tocca a noi.

Dunque ben vengano “Codemotion” come questi. Sono le occasioni per uscirne certamente un po’ migliorati. Vi lascio con il motto dell’evento, augurando buona fortuna a tutti gli entusiasti: “Code, Make, (and) Change, the world”.

16 aprile 2014Matteo Troìa

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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