Credit Suisse e SoftBank pianificano licenziamenti

Credit Suisse e Softbank sono pronte per un piano di licenziamenti e la paura per la recessione continua a crescere.

Credit Suisse

Il timore per la recessione continua a crescere, in questa estate dei tagli, che sembra non voler risparmiare nessuno. Anche Credit Suisse e Softbank sono pronte per i licenziamenti.

Credit Suisse e SoftBank pianificano i licenziamenti

L’estate dei tagli non accenna a finire e sembra non voler risparmiare quasi nessuno. Dopo la corsa ai licenziamenti delle Big Tech, ora anche Credit Suisse e SoftBank sembrano pronte a ridurre drasticamente la loro forza lavoro. Secondo Reuters, Credit Suisse starebbe valutando la possibilità di tagliare circa 5mila posti di lavoro, nell’ambito di un’operazione di riduzione dei costi. Il numero dei licenziamenti non è ancora ufficiale, in precedenza si era parlato di 3.000 posti, ma sembrano essere aumentati. Anche SoftBank, il gigante della gestione degli investimenti con sede a Tokyo, sembra essere pronto a tagliare fino al 20% del personale del suo Vision Fund, tre settimane dopo che il fondo ha registrato la perdita record di 23,1 miliardi di dollari.

Credit Suisse non ha confermato né smentito questa notizia dei tagli, che stanno seguendo la volontà della banca e del nuovo ceo Ulrich Koerner di riportare l’istituto sulla strada giusta, dopo una serie di scandali. Credit Suisse ha definito il 2022 come un anno di “transizione”, utile per realizzare una ristrutturazione e rafforzare la gestione patrimoniale. L’istituto ha già annunciato di voler portare i costi al di sotto dei 15,5 miliardi di franchi svizzeri, rispetto ai 16,8 miliardi di franchi annui attuali. Sulla stessa scia anche SoftBank, che sembra essere pronta a tagliare ulteriormente i costi, pianificando dei licenziamenti.

Riduzione dei costi e cause dei tagli

Gli analisti della Deutsche Bank, secondo Reuters, stimano che potrebbe essere necessario un aumento di capitale di 4 miliardi di franchi svizzeri per rafforzare le riserve e finanziare la ristrutturazione.

La banca, tra aprile e giugno, ha avuto una perdita di 1,59 miliardi di franchi svizzeri, mentre le spese legali aumentavano. A giugno la banca svizzera è stata condannata dal tribunale penale federale di Bellinzona per non aver messo in atto un dispositivo sufficiente a evitare il riciclaggio di denaro da parte di un gruppo criminale. La banca è stata condannata al pagamento di una multa di 2 milioni di franchi svizzeri e al risarcimento allo Stato svizzero di 19 milioni di franchi.

Per via dell’aumento dell’inflazione, della crisi geopolitica e della volontà di ridurre le spese, quest’estate sono state tante le aziende che hanno deciso di licenziare migliaia di dipendenti. Gli ultimi sono stati Snap, Ford e Robinhood, piattaforma di trading al dettaglio.

L’allarme è arrivato anche da vari esperti, che hanno avvisato che gli Stati Uniti potrebbero dirigersi verso la recessione dopo la notizia che l’economia si è contratta dell’1,6%. Il timore è sempre più forte e continua a crescere, anche dopo l’annuncio della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse di 75 punti base, il più grande rialzo in ben 28 anni. 

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Scritto da Chiara Nava

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