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Criptovalute in crescita, ecco come cambieranno i pagamenti

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Da Bitcoin a NFT, l’adozione sempre crescente delle criptovalute da parte dei consumatori presenta questioni importanti per le aziende. Ecco come cambierà il mondo dei pagamenti.

Criptovalute in crescita, ecco come cambieranno i pagamenti

Gli imprenditori che seguono la crescita delle criptovalute dovrebbero aspettarsi di più nel 2022: una linea che si muove verso l’alto e verso destra.

Questo secondo LinkedIn, che recentemente ha incluso nelle sue 29 grandi idee per il 2022 la previsione che “le città inizieranno a funzionare con le criptovalute” quest’anno. Le aziende al di fuori dello spazio cripto probabilmente non avranno bisogno di fare molto per adattarsi al nuovo ambiente. Ma se si sente che accettare pagamenti in criptovaluta dai propri clienti è prezioso o necessario, ecco come fare:

  • Parlare con il proprio avvocato e commercialista.

    Accettare criptovalute significherà adottare nuovi approcci: approcci alla contabilità e probabilmente nuove tasse e imposte. Per esempio, le criptovalute sono considerate proprietà dall’IRS, il che significa che si è soggetto a una tassa sulle plusvalenze quando si vendono. Queste plusvalenze richiederanno un passo in più nella contabilità: registrare la data e il prezzo al quale si ha ricevuto il pagamento e il prezzo e la data in cui la criptovaluta è stata venduta.

  • Decidere quali prodotti o servizi si è disposto a vendere in cambio di criptovalute. Con le tasse extra, le complicazioni e le commissioni, alle piccole imprese viene spesso consigliato di accettare pagamenti in criptovaluta solo per grandi acquisti con forti margini di profitto. È preferibile assicurarsi che i costi e gli sforzi extra ne valgano la pena.

  • Stabilire processi e regole per la gestione delle criptovalute prima di accettarle presso la propria azienda.Molte criptovalute sono estremamente volatili e i venditori hanno delle commissioni per spostarle in conti diversi, scambiarle con altre criptovalute o scambiarle in dollari. È fondamentale guardare i grafici giornalieri e mensili che si trovano su Yahoo! Finance e Google Finance per valutare se mantenere i pagamenti in criptovaluta.
  • Adottare una politica chiara per i rimborsi ai clienti. Un approccio comune è quello di rimborsare i clienti nella valuta e nella quantità che hanno pagato, ma bisogna essere pronti a rispondere ai clienti che richiedono rimborsi in dollari, o che si lamentano che la criptovaluta che viene rimborsata varrà meno di quando hanno pagato.
  • Controllare se il processore di pagamento esistente o la propria piattaforma di vendita online offrono già opzioni di pagamento in criptovaluta.

    Molti lo fanno – tra cui Etsy, Shopify, PayPal e Square – il che potrebbe portare a un processo abbastanza semplice per aprire la porta ai pagamenti in criptovaluta.

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Scritto da Ilaria Minucci

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