Un annuncio drammatico
La notte del ha segnato un momento cruciale nella storia della Corea del Sud. Il presidente Yoon Suk Yeol, in diretta televisiva, ha annunciato la sospensione delle garanzie costituzionali, una mossa che ha scatenato una reazione immediata da parte del parlamento. La legge marziale, imposta in un contesto di crescente tensione politica, è stata revocata solo sei ore dopo, a seguito di un voto unanime di 190 parlamentari che si sono riuniti d’urgenza per opporsi al decreto presidenziale.
Le cause della crisi
La crisi è emersa dopo che il parlamento, controllato dall’opposizione, ha bocciato la legge di bilancio proposta dal governo e ha avviato procedure di impeachment contro alcuni funzionari di alto livello. Yoon ha accusato i suoi oppositori di “paralizzare le funzioni dello Stato”, ma la sua decisione di dichiarare la legge marziale ha sollevato preoccupazioni sia a livello nazionale che internazionale.
Gli Stati Uniti, alleato strategico della Corea del Sud, hanno espresso grande preoccupazione per l’instabilità politica nel paese, temendo che potesse indebolire il fronte anti-cinese nella regione del Pacifico.
Reazioni e conseguenze
La reazione dell’opposizione è stata rapida e decisa. Il leader del Partito Democratico, Lee Jae-myung, ha esortato i cittadini a unirsi all’Assemblea Nazionale per opporsi all’uso della forza militare contro il parlamento. Le immagini di soldati in assetto da combattimento circondare l’edificio hanno scosso l’opinione pubblica, portando a manifestazioni di protesta. La revoca della legge marziale ha portato a un sollievo temporaneo, ma la crisi politica è ben lungi dall’essere risolta. Il futuro di Yoon è ora appeso a un filo, con il parlamento che si prepara a votare sulla mozione di impeachment che potrebbe costringerlo a lasciare l’incarico.
Un sistema politico in crisi
Il sistema politico sudcoreano, caratterizzato da una crescente polarizzazione tra il Partito del Potere Popolare (PPP) di destra e il Partito Democratico di centro-sinistra, ha visto un deterioramento della stabilità negli ultimi anni. L’elezione di Yoon nel 2022, avvenuta con un margine minimo, ha già posto interrogativi sulla sua legittimità e sulla sua capacità di governare. Le sue politiche, incluse proposte controverse come l’aumento dell’orario di lavoro, hanno ulteriormente alienato l’opinione pubblica. La situazione attuale rappresenta una sfida significativa per la democrazia sudcoreana, con il rischio che la crisi possa portare a un ulteriore deterioramento delle istituzioni democratiche.