Norma Jeane, meglio nota come Marilyn Monroe. Chi non conosce la Monroe? «Voglio invecchiare senza interventi di plastica facciale. Voglio avere il coraggio di essere leale con il mio volto. A volte penso che sarebbe più facile evitare l’anzianità, morire giovane, ma così non si completerebbe mai la vita. Vorreste voi? Non conoscereste mai completamente voi stessi».
Lei la sua vecchiaia non l’ha affrontata, è scomparsa prematuramente lasciando che il suo volto, icona pop riconoscibile immediatamente, parlasse di lei persino ai nostri giorni. È un po’ colpa sua in fondo se gli uomini preferiscono le bionde, lei che cantava conferendo ai diamanti il ruolo di migliori amici delle donne, e non è un caso quindi che un nome così importante della storia della cinematografia mondiale, ma anche del costume, sia ancora oggi con frequenza protagonista di attenzione in ogni angolo del globo.
L’inaugurazione dell’edizione 2010 del Lucca Digital Photo Fest, ha dato il via ad una serie di eventi e mostre di grande rilevanza tra cui un importante omaggio all’attrice biondo platino. Bellezza di provincia prima icona senza tempo poi, Marilyn Monroe vive ancora oggi della passione che i fotografi suoi contemporanei mettevano nel seguirla tanto sui set cinematografici quanto nella sua vita privata, così è arrivata intonsa e ancora straordinaria fino a noi. È la Marilyn vista dai fotografi – ma non poteva essere altrimenti al Lucca Digital Photo Fest – dunque, quella che viene raccontata proprio in questi giorni.
Regina del cinema dal 1947, la data che per la prima volta la consegna ad Hollywood, al 1962, quando viene trovata morta (allora era in lavorazione la sua ultima fatica mai conclusa “Something’s Got To Give”) in circostanze non chiarissime e mai accertate completamente tanto da dare ampio spazio a credenze e speculazioni, Marilyn Monroe non ha mai smesso di essere un’icona, e a guardarla ancora una volta si capisce perché, nonostante la moda sia cambiata, e il modello femminile con lei, sia ancora un’incontrastata icona, frutto della speciale alchimia che mescola insieme seduzione, fascino e fragilità.
La mostra di Lucca raccoglie immagini di fotografi che in un modo o nell’altro hanno avuto a che fare con la bella attrice, da Andre de Dienes che nel 1945 puntò tutto sulla Marilyn più genuina, che muoveva i primi passi da modella, a Tom Kelley, autore dello scatto dello scandalo, quello che immortalava una Norma Jeane ancora semi-sconosciuta, nuda apparsa poi su Playboy, a Bruno Bernard, cui va il merito almeno in parte del successo dell’icona, a Philippe Halsman, autore degli scatti meno prevedibili e più privati di Marilyn. Per proseguire poi con Best Stern autore di “The last Sitting” e Geroge Barris, fotografo personale dell’attrice che ha regalato al mondo le provocanti immagini della bionda diva con la gonna sollevata dall’aria, senza dimenticare una divinità della fotografia, Richard Avedon, che la immortalò per un servizio sulle femmes fatales.