Un nuovo paradigma energetico in Lombardia
La Lombardia, e in particolare Milano, sta emergendo come un centro nevralgico per i data center in Italia. Con una richiesta di potenza energetica che raggiunge i 238 MW, quasi la metà del fabbisogno nazionale, la regione si trova al centro di un dibattito cruciale: come gestire questa crescita senza compromettere le risorse ambientali? La domanda è più che mai attuale, considerando che oltre il 70% dei data center più energivori si trova nei dintorni della città, contribuendo a un consumo che rappresenta il 37% della potenza IT totale del paese.
Rischi e opportunità per il futuro
Il rapido sviluppo dei data center porta con sé non solo opportunità economiche, ma anche rischi significativi.
Elisabetta Confalonieri, dirigente della Regione Lombardia, ha avvertito che la rete elettrica potrebbe essere a rischio blackout se non si attuano misure adeguate. La Lombardia non può sostenere da sola il carico energetico richiesto da queste strutture, e la pianificazione diventa essenziale per garantire che il territorio ne tragga effettivi benefici. Inoltre, i dati mostrano che, nonostante la creazione di 28.000 posti di lavoro nel settore, solo 8.000 sono a tempo pieno, sollevando interrogativi sull’impatto occupazionale reale di queste infrastrutture.
Verso una gestione sostenibile
La sfida principale è quindi quella di coniugare innovazione e sostenibilità. La Regione Lombardia sta lavorando a una proposta di legge che definisca dove possono sorgere nuovi data center e che semplifichi le procedure per quelli che riutilizzano aree dismesse e puntano sulle energie rinnovabili.
Un esempio di questa sinergia è il progetto Avalon 3, che prevede l’utilizzo del calore prodotto dai data center per il teleriscaldamento degli abitanti del Municipio 6 di Milano. Questo approccio potrebbe rappresentare un modello replicabile anche in altre aree del paese.
Investimenti e prospettive future
Gli investimenti nel settore sono in costante crescita, con oltre 5 miliardi di euro previsti tra il 2023 e il 2024. Tuttavia, la mancanza di una legislazione chiara e di stime sui consumi energetici e idrici rappresenta un ostacolo significativo. Matteo Piloni, consigliere regionale, ha sottolineato l’urgenza di agire per evitare che Milano diventi un “far west” in termini di sviluppo infrastrutturale. La collaborazione tra pubblico e privato sarà fondamentale per garantire che la crescita dei data center avvenga in modo sostenibile e responsabile.
