In una sala riunioni al tredicesimo piano nel centro di San Francisco, l’atmosfera era tesa. Era il novembre 2015 e Databricks, una compagnia di software fondata due anni prima da un gruppo di sette ricercatori dell’Università di Berkeley, aveva generato molto entusiasmo ma poche entrate.
I direttori affrontavano in maniera impacciata argomenti che erano stati trattati più e più volte. La startup aveva cercato di raccogliere fondi per cinque mesi, ma i venture capitalist si mantenevano a distanza, diffidenti nei confronti