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Dbt Labs in trattative per rilanciare a una valutazione di 6 miliardi di dollari

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Dbt Labs, nata come Fishtown Analitycs, è in trattative per rilanciare una valutazione di 6 miliardi di dollari, sei mesi dopo essere diventata un unicorno.

Dbt Labs in trattative per rilanciare a una valutazione di 6 miliardi di dollari

A giugno, la startup di dati Fishtown Analytics è diventata un unicorno e si è ribattezzata Dbt Labs, dopo il successo ottenuto con il suo popolare prodotto di analisi dei dati che porta lo stesso nome. Da allora, l’azienda non ha fatto altro che crescere e, al momento, Dbt Labs è in trattativa per aumentare il suo round di finanziamento Series D ad una valutazione di almeno 6 miliardi di dollari. Si tratta di un rapido passo avanti rispetto al suo ultimo round, che ha raccolto 150 milioni di dollari con una valutazione di 1,5 miliardi di dollari.

Fondata nel 2016, l’azienda fa parte di una serie di imprese sostenibili che sono emerse da progetti open source gratuiti. Dbt, che sta per “data build tool”, è stato avviato come un progetto non commerciale dal team di Fishtown Analytics, che originariamente faceva soldi fornendo servizi di consulenza agli utenti di dbt. L’aumento dell’adozione di dbt ha portato il team a commercializzare il prodotto. Oggi, 8.000 aziende usano la versione open source di dbt, mentre circa 1.500 sono clienti di Dbt Labs.

Caratteristiche, finanziamenti e successo di Dbt Labs

La startup con sede a Filadelfia ha raccolto il suo primo round istituzionale di finanziamento di rischio nell’aprile 2020 e da allora ha raccolto 192 milioni di dollari fino ad oggi.

Gli investitori nei round passati erano Andreessen Horowitz, Sequoia, Amplify Partners e Altimeter. Il partner generale di Andreessen Horowitz Martin Casado e il partner di Sequoia Matt Miller siedono nel consiglio dell’azienda.

“Stiamo esplorando le opportunità per il nostro prossimo aumento, ma non abbiamo ancora preso alcuna decisione”, ha scritto la società.

Il nuovo finanziamento è indicativo di un appetito del mercato per le aziende che compongono il moderno data stack, un insieme di strumenti di cloud computing per memorizzare e sfruttare grandi quantità di dati. Varie industrie, comprese quelle tradizionalmente più lente ad adottare la tecnologia, hanno generato enormi quantità di dati come risultato di un aumento alimentato dalla pandemia nelle interazioni digitali. Molte aziende hanno aperto i loro budget di spesa IT per non rimanere indietro rispetto all’utilizzo dei dati da parte dei loro concorrenti.

Il caso Snowflake

Snowflake, il leader di mercato nel software di data warehousing (il componente centrale del data stack), è scambiato pubblicamente con un market cap che supera i 100 miliardi di dollari. Le sue azioni sono aumentate di circa il 45% rispetto al prezzo della sua IPO del settembre 2020, il tutto mentre vede aumentare la concorrenza di Databricks, valutata l’ultima volta a 38 miliardi di dollari, e i giganti del cloud come Amazon e Microsoft, che stanno costruendo prodotti simili di warehousing. Le aziende sono state accolte con altrettanto forte entusiasmo sul mercato privato, come evidenziato dai recenti round di finanziamento che hanno valutato la startup di integrazione dei dati Fivetran a 5,6 miliardi di dollari e la società di analisi dei dati ThoughtSpot a 4,2 miliardi di dollari.

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Scritto da Ilaria Minucci

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