Vestiti, tacchi alti, accessori lussuosi, donne bellissime e soldi, soldi, soldi. Cifre stellari che solo la fashion industry, fabbrica di lusso, status sociale e alle volte di sogni, è capace di far girare. Quando si vedono sfilare le modelle, le star della passerella conosciute in tutto il mondo con indosso gli abiti più glamour, dettando le tendenze delle stagioni che verranno è difficile pensare che dietro ci siano ore di interminabile lavoro, ritmi incredibili e stress senza limiti, sembra piuttosto il risultato di una magia, l’azione di una bacchetta magica che alcuni stilisti più di altri conservano in qualche posto segreto.
E invece, poi, quando in qualche modo il meccanismo si inceppa, quando Galliano per esempio viene licenziato in tronco per aver insultato impunemente una donna in un bar, spinto dall’alcool ad offese di stampo antisemita, il mondo della moda si paralizza, si interroga e il glamour delle paillettes, dei riflettori, del make up perfetto si spegne, lasciando il posto a riflessioni di tutt’altra natura: è possibile reggere a certi ritmi? Dopo Galliano, che di recente è stato licenziato anche dal suo omonimo brand, i ritmi fast and furious della fashion industry hanno mietuto un’altra vittima, Christophe Decarnin.
Il campanello d’allarme aveva suonato già durante la recente sfilata parigina del marchio francese. Decarnin infatti non si era presentato in passerella a riscuotere i consueti applausi alla fine dello show, cosa che aveva attirato l’attenzione dei media a caccia di gossip distogliendo l’attenzione dallo “scandalo Galliano” avvenuto solo qualche giorno prima.
Nonostante i vani tentativi dei vertici della griffe di coprire lo scandalo, da qualche parte era trapelata la notizia che il designer, apparentemente stanco per la fatica della collezione, fosse invece ricoverato in clinica da diverso tempo per via dello stress. Oggi però Balmain lascia cadere ogni dubbio e annuncia che, a distanza di 5 anni dal suo miracoloso avvento – a lui e solo a lui va il merito di aver risollevato il brand dal fallimento sicuro con le sue linee innovative ad alto contenuto glamour – lo stilista lascia la direzione creativa del marchio.
Dietro la decisione, oltre alla depressione – di cui lo stilista sembra soffrire da diverso tempo- e all’esaurimento dovuto all’eccessivo carico di lavoro, ci sarebbe anche, secondo rumors insistenti alimentati dagli operatori di settore, una divergenza di opinioni sullo sviluppo futuro del brand.
Ora che il posto è ufficialmente vacante resta da scoprire chi sarà ad occupare una delle poltrone più ambite dell’intero fashion world, e soprattutto a raccogliere l’importante eredità lasciata da Decarnin. Lo stilista infatti solo 5 anni fa si era fatto carico del brand raccogliendo la sfida, vinta quasi immediatamente a colpi di minidress paillettati messi in vendita a cifre astronomiche (ma non per questo ignorati dalle fashion victim) di rilanciarlo e salvarlo da fallimento certo.