Gli incarichi svolti da un Chief Financial Officer (CFO) coinvolgono molte realtà dinamiche della società: una di queste è l’investimento del capitale dell’azienda in portafogli che offrono il massimo rendimento. In questo contesto, il corso al DeFi rappresenta una risorsa di vitale importanza in materia di affari.
DeFi, perché i CFO europei dovrebbero saperne di più
Investire il capitale dell’azienda in portafogli che offrano il massimo rendimento possibile non è un compito semplice da svolgere per un Chief Financial Officer (CFO). Per raggiungere risultati modesti, infatti, spesso bisogna fare ricorso a elevate competenze. Inoltre, bisogna stare molto attenti a tutti gli investimenti che potrebbero causare una perdita divalore.
Non esiste una strategia magica per aumentare il capitale che funzioni sempre e per gestire un portafoglio solido.
Per raggiungere buoni risultati, si incontreranno sempre numerose difficoltà: ciononostante, i CFO hanno un nuovo strumento potenzialmente potente che può aumentare significativamente i rendimenti percentuali annuali (APY). Questo strumento è la finanza decentralizzata, nota anche con l’abbreviazione DeFi.
I protocolli DeFi sono stati concepiti sfruttando la tecnologia blockchain, che è stata utilizzata e resa popolare da Bitcoin. Bitcoin, tuttavia, trasferisce semplicemente il valore attraverso la rete, ma alcune delle blockchain che sono nate sulla sua scia, come Ethereum, Binance Smart Chain e Solana, riescono a fare molto di più.
Queste reti implementano “contratti intelligenti”, ossia programmi informatici che consentono che gli asset sulla blockchain vengano gestiti programmaticamente. In questo modo, si è aperta la strada alle prime applicazioni decentralizzate (Dapps) così come agli scambi decentralizzati (DEXes), che è ciò che ha dato vita all’ecosistema DeFi in rapida espansione.
Perché i CFO dovrebbero imparare a conoscere la DeFi?
Ciò che rende la DeFi così potenzialmente lucrativa per i portafogli aziendali riguarda le nuove opzioni finanziarie disponibili per l’investimento, il prestito, la gestione generale del patrimonio e altro ancora.
Nella finanza tradizionale ci sono opzioni per tutte queste stesse cose, ma la gestione dei prodotti è sempre affidata a una società finanziaria, con i suoi dipendenti e le sue complessità. In queste circostanze, può verificarsi che molti contratti di investimento o di prestito riescano a offrire solo circa l’1% APY o meno.
In confronto, le piattaforme DeFi possono fornire gli stessi identici tipi di servizi ma, in sostituzione delle società finanziarie, tutto il processo di investimento viene gestito da un codice efficiente consentendo guadagni più elevati.
Piccole commissioni sono ancora applicate e vengono intese come incentivi finanziari per i fornitori di liquidità, ma sono minime rispetto alle operazioni tradizionali.
I rischi della finanza decentralizzata: Stablecoins
Prima di sperimentare il mondo della DeFi, tuttavia, occorre fare alcune precisazioni.
In primo luogo, esiste il problema più comune relativo agli asset digitali: la volatilità. Le criptovalute come Bitcoin e molte altre sono note per le fluttuazioni selvagge dei prezzi. Se questo può portare a guadagni impressionanti, è pur vero che potrebbe verificarsi la situazione contraria. Anche considerando che, in media, i prezzi continuino a salire, è più che scoraggiante per una società avere un portafoglio che potrebbe cambiare in valore del 50% o più senza alcuna certezza rispetto ai tempi e al rapporto tra benefici e perdite. Questo problema, però, può essere risolto ricorrendo ai cosiddetti “Stablecoins”.
Le Stablecoin usano la stessa tecnologia di base delle altre crypto, ma per creare beni che sono “ancorati” ad un valore, come il dollaro americano. Questo è possibile tenendo l’effettivo asset ancorato come garanzia, o utilizzando diverse forme di garanzia e contratti intelligenti per mantenere il valore di ogni unità. Ciò significa che 100.000 dollari di stablecoin varranno ancora 100.000 dollari domani, il mese prossimo e l’anno prossimo. Questi beni, poi, possono essere indirizzati alle piattaforme DeFi in cambio di un reddito passivo, non diversamente dal prestito tradizionale, ma con rendimenti molto più elevati.
Il rischio della cybersecurity
Gli altri grandi rischi che vengono con la DeFi riguardano i rischi legati alla cybersecurity. Se una piattaforma decentralizzata è correttamente codificata e impostata, il rischio di essere compromessa a causa della sicurezza che caratterizza la tecnologia blockchain è molto basso.
Per evitare, però, di incappare nei pericoli tipici del mondo online, è necessario armarsi di pazienza e dedicarsi alla ricerca.
Prima di dare soldi a qualsiasi piattaforma, infatti, bisognerebbe studiare chi c’è dietro la piattaforma che si ipotizza di adottare, quale sia il suo funzionamento, verificare se il codice sia stato autorizzato in modo indipendente, qual è il track record e cosa ne dicono gli utenti sul web.