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Deportazioni e sicurezza nazionale: la nuova strategia di Trump

Il presidente Trump intensifica le misure contro l'immigrazione irregolare con voli di rimpatrio forzato.

Immagine che rappresenta la strategia di Trump sulle deportazioni
Esplora la nuova strategia di Trump riguardo le deportazioni e la sicurezza nazionale.

La nuova era delle deportazioni forzate

Recentemente, un’immagine pubblicata dalla Casa Bianca ha suscitato un acceso dibattito riguardo alla politica di immigrazione degli Stati Uniti. La foto ritrae una fila di migranti deportati, ammanettati e in catene, mentre vengono imbarcati su un aereo cargo militare. La scritta sovrimpressa “I voli di deportazione sono iniziati. Promessa fatta, promessa mantenuta” sottolinea l’intento del presidente Trump di attuare una politica di immigrazione rigorosa e senza compromessi.

Secondo quanto riportato dalla CNN, i primi voli di rimpatrio forzato sono partiti dal Biggs Army Airfield, utilizzando quattro aerei militari da trasporto. Questa operazione ha coinvolto tra 75 e 80 cittadini guatemaltechi, parte di un gruppo più ampio di 538 persone arrestate nelle ultime ore.

Tra i fermati, vi sono individui accusati di reati gravi, inclusi membri di bande criminali e sospetti terroristi.

Il dispiegamento militare al confine

In un contesto di crescente tensione, il Pentagono ha confermato l’invio di 1.500 militari al confine con il Messico, un primo passo verso l’obiettivo di 10.000 unità. Questo contingente include marines e soldati dell’esercito regolare, già attivi in operazioni di controllo del confine. La presenza militare si somma ai 2.200 militari già operativi a El Paso e ai 4.500 membri della Guardia Nazionale del Texas, creando un dispositivo di sicurezza senza precedenti.

Il segretario della Difesa ha dichiarato che, oltre alle truppe, verranno inviati anche elicotteri e analisti dell’intelligence per migliorare la sorveglianza del confine.

Tuttavia, i vertici militari hanno espresso preoccupazione riguardo a un dispiegamento così massiccio, ritenendo che potesse compromettere altre operazioni in corso nel mondo.

Le nuove misure contro l’immigrazione irregolare

Queste azioni rappresentano il primo passo concreto nella strategia di contrasto all’immigrazione irregolare delineata da Trump. Il presidente ha dichiarato un’emergenza nazionale al confine meridionale e ha sospeso il programma di ammissione dei rifugiati, che aveva visto un incremento significativo sotto l’amministrazione Biden. Gli ordini esecutivi firmati da Trump prevedono l’abolizione dello ius soli e la riattivazione del programma “Remain in Mexico”, che costringe i richiedenti asilo ad attendere in Messico l’esito delle loro pratiche.

In aggiunta, l’amministrazione ha disattivato l’app Cbp one, che consentiva ai migranti di programmare colloqui legali con le autorità di frontiera, lasciando in sospeso 270.000 richieste.

Il ministero della Giustizia ha emesso un memorandum che delinea piani per contrastare le “città santuario”, imponendo conseguenze legali per i funzionari che si oppongono alla stretta federale sull’immigrazione.

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