Donne e diamanti è ormai un cliché, un po’ datato, della comunicazione di oggetti preziosi. Lo è un po’ meno il ruolo delle donne nell’attività estrattiva nelle miniere. Eppure, anche se con una presenza minoritaria, in termini numerici, il manipolo di donne attive in ruoli di responsabilità nel settore è molto consistente e combattivo. Ne è un esempio Italpreziosi, la società di Arezzo tra i leader a livello internazionale nella produzione, trading e commercio di metalli preziosi, lingotti e oro da investimento, che è guidata da Ivana Ciabatti, amministratore delegato e presidente, che è anche membro di Women in Mining e WiM100 2022. E proprio Ivana Ciabatti presenterà domani a Vicenzaoro, la principale manifestazione internazionale dedicata al settore dell’oreficeria e della gioielleria, il talk Women Driving Sustainability in Mining, per valorizzare il ruolo di genere nel settore minerario. L’evento si articolerà in due sessioni su argomenti collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU: uguaglianza di genere (SDG5), riduzione delle disuguaglianze (SDG11), cambiamenti climatici (SDG13) e biodiversità (SDG15). Interverranno figure di spicco del panorama orafo internazionale, come Iris Van Der Veken, direttore esecutivo e segretario generale della Watch & Jewellery Initiative 2030, Nancy Lipson, vicepresidente esecutivo e consigliere generale della Newmont Corporation, Gwennael Guillen, vicepresidente con delega alla sostenibilità di Endeavor Mining e Charlene Wrigley, sustainable development manager presso Gold Fields. Think ha raggiunto e intervistato Ivana Ciabatti alla vigilia dell’evento.
ll settore minerario dà l’idea di un mondo molto al maschile: è così?
E’ vero, negli ultimi anni l’attenzione al tema della diversità di genere è molto cresciuta, ma purtroppo ancora lentamente, e sono consapevole che la strada da fare è molta. Le donne sono ancora sottorappresentate nelle operazioni minerarie, nelle relazioni con la comunità e nell’azione contro il cambiamento climatico, nonostante il loro apporto sia fondamentale per il successo delle soluzioni climatiche, del miglioramento della società e dell’economia, e della sostenibilità.
Che valore aggiunto possono concretamente portare le donne?
Un’azione di «genere» è essenziale per contribuire a ottenere e realizzare un mondo sostenibile e reattivo, proprio perché va ad usufruire dei vantaggi di un capitale umano con competenze e risorse diverse. Le donne hanno un ruolo fondamentale nella transizione e nella trasformazione nell’attuale modello di sviluppo.
Quali sono secondo lei le principali urgenze e criticità per la sostenibilità del settore?
Sicuramente l’ambiente e le ricadute sociali. Da questo punto di vista, però, molte miniere ormai si stanno muovendo con strategie di lungo termine per rispondere alle criticità legate al tema ambientale e al cambiamento climatico. E’ interessante vedere come, secondo studi recenti, il ruolo della leadership femminile sia più attento al passaggio a fonti di energia più rinnovabili nel settore minerario e alla sostenibilità locale e globale. E’ per questo motivo che sono convinta che la testimonianza e la condivisione di esperienze di esperte nel settore durante l’evento di sabato 21 gennaio a Vicenzaoro, sarà fondamentale per dare maggiore consapevolezza sulle criticità ma anche sulle esperienze positive di aziende che stanno facendo la differenza.
Ci accenna a qualche progetto concreto di sostenibilità portato avanti da Italpreziosi?
Noi consideriamo gli obiettivi di sviluppo sostenibile in maniera olistica. Già dal 2007 siamo stati tra i primi a parlare di questo argomento e abbiamo creato il primo progetto di catena di custodia, segregata e tracciata dall’origine fino al compratore finale. La comunità di minatori era stata supportata dal punto di vista tecnologico, ma anche sociale, sanitario e formativo, nel rispetto dei più elevati standard di tutela ambientale. Ad oggi partecipiamo a varie iniziative. Siamo Program Advisor del progetto PlanetGold, che comprende Nazioni Unite, OCSE, autorità pubbliche, ONG e attori del settore privato. Il progetto interessa otto paesi con un’alta percentuale di minatori artigianali che in molti casi per disinformazione e mancato supporto, processano l’oro con prodotti chimici estremamente pericolosi per la loro salute e per l’ambiente che li circonda.
L’uso di sostanze inquinanti e tossiche è ancora una criticità…
Sono importanti l’educazione e la formazione di base. In linea con la Convenzione di Minamata, il progetto che le citavo ha l’obiettivo di formare e aiutare queste comunità a evitare l’uso del mercurio, sostituendolo con tecniche migliori. Inoltre verranno supportati anche processi di formalizzazione, che permetteranno di accedere al mercato legale e migliorare le proprie condizioni di vita. Per noi le parole-chiave sono quindi engagement, collaborazione, formazione della filiera. Dal 2019 è accessibile “Catena di Informazione”, il sito internet che abbiamo creato per i nostri fornitori, affinché possano accedere a contenuti relativi a standard e regolamentazioni internazionali per noi fondamentali su sostenibilità e compliance.
Si legge spesso di situazioni di sfruttamento in alcuni paesi poveri: in che modo Italpreziosi riesce a controllare il rispetto delle regole ESG nella filiera?
Innanzitutto per noi è importante poter garantire una solida struttura manageriale, che è stata pensata per poter rispondere ai più alti standard di conformità per le legislazioni e regolamentazioni nazionali e internazionali, oltre agli standard che seguiamo volontariamente. Nelle nostre procedure di on-boarding Know Your Counterpart (KYC) all’interno del dipartimento di compliance, vengono fatte attente analisi di tutte le documentazioni a livello ambientale, sociale, dei diritti umani, di sicurezza e salute, di compliance. Nel dettaglio abbiamo integrato anche quesiti legati a SDG fondamentali per noi, come ad esempio parità di genere e cambiamento climatico e biodiversità.
Che cosa vi proponete concretamente con l’evento organizzato a Vicenzaoro?
L’obiettivo del panel è portare l’esperienza positiva delle donne nel settore minerario che lavorano nella sostenibilità, aumentare la consapevolezza sulle migliori pratiche del settore e su come le donne siano cruciali in questo percorso sostenibile. Abbiamo invitato personaggi femminili di spessore e grande reputazione nel settore minerario, che si stanno prodigando nel plasmare una filiera più sostenibile. L’estrazione mineraria è spesso un argomento poco compreso e conosciuto nel settore della gioielleria. Attraverso questo incontro pensiamo di dare un contributo a una maggiore conoscenza e consapevolezza delle problematiche dell’estrazione mineraria e del ruolo cruciale delle donne in questo settore. Un’attività, voglio ricordare, che è cruciale per sostenere la domanda di metalli preziosi.
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L’evento, che si svolge sabato 21 gennaio dalle 12.30 alle 13.35 35 presso la Sala Tiziano B della Fiera di Vicenza, sarà visibile anche in diretta streaming su The Jewellery Golden Cloud con servizio di traduzione simultanea.