Da una parte c’è una certa politica sempre più autoreferenziale, chiusa nelle torri d’avorio, avvolta nelle proprie faccende, lontana da ciò che la gente pensa, chiede, lamenta. Dall’altra c’è certa rete che si interroga sul presente difficile e sul futuro anche più complesso. Una rete che però intravede possibili soluzioni, studia gli anticorpi per uscire dalla crisi, offre risposte legate al quotidiano e spesso – cosa alquanto rara in altri contesti – ascolta.
La parte più bella di questa rete l’abbiamo premiata lo scorso 29 novembre a Bologna, assegnando i Teletopi 2013, ovvero gli oscar alle migliori web tv italiane. I riconoscimenti sono stati consegnati nel Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna (vi segnalo l’elenco di tutte le realtà premiate e per approfondimenti le recensioni su Repubblica, Corriere della Sera e RaiNews24)
Ecco, le migliori web tv e web-series premiate quest’anno a Bologna raccontano proprio il contrappasso che vi scrivevo sopra.
Così a queste realtà digitali, ma molto reali, va il nostro plauso per saper leggere la realtà attraverso le nuove tecnologie e il video online, più e meglio di chi ci governa.
Perché io credo che quest’anno più che in passato questi attori digitali abbiano alzato l’asticella, portando all’attenzione esperienze vincenti che si legano con i temi della più stretta attualità politica ed economica: immigrazione, carceri, made in Italy, biologico, disoccupazione giovanile.
Queste web tv raccontano aspetti che oggi più che mai dovrebbero affollare l’agenda politica, ma che spesso ne restano fuori.
Tra le venticinque eccellenze che abbiamo premiato, ve ne segnalo otto.
C’è la web-serie creata da Camere penali tv, web tv dell’Unione Camere Penali italiane. Si chiama Liberi di raccontare ed è dedicata alla dura vita nelle carceri italiane.
Racconta la drammatica quotidianità di chi affolla le carceri e in questo caso siamo nella casa circondariale di Sollicciano, con tre metri quadri da condividere in tre per ben 22 ore su 24. Un tasso di sovraffollamento che nel carcere fiorentino supera il 110%.
Qui gli episodi di autolesionismo sono all’ordine del giorno e si registra ogni anno un numero di suicidi tra i più alti d’Europa. Attraverso la voce dei detenuti, il racconto della realtà di ogni giorno in cella, tra sovraffollamento, programmi di rieducazione, misure alternative, limiti di legge, fino al ritorno alla vita fuori dal carcere.
C’è All tv, web tv per la coesione sociale e il dialogo tra i popoli. Ancora una volta è la rete che si fa interprete del cambiamento di un’Italia zavorrata.
Nella web tv testimonianze, interviste, scenari di un paese che cambia.All tv è partita con una redazione di 12 giornalisti, di cui quattro italiani e gli altri originari dei vari continenti. Ad accenderla Jean Claude Mbede Fouda, giornalista camerunense arrivato cinque anni fa in Italia. La web tv è stata implementata con 15mila euro del Fondo europeo per i rifugiati ed è online da fine luglio.
Poi c’è il mondo del lavoro e dei sogni giovanili che non dovrebbero mai essere messi in un cassetto. Storie di chi ce la stanno facendo, nonostante tutto, modelli da emulare in un’Italia dai troppi esempi negativi.La web-serie che racconta queste storie è #Acchiappasogni ed è realizzata dalla piattaforma da “A Voi Comunicare” di Telecom Italia. In poco tempo è riuscita ad aggregare una community che crede nella possibilità di un mondo sostenibile, puntando sull’innovazione sociale.
C’è poi chi conosce il proprio territorio, lo racconta da quasi vent’anni attraverso un’impresa editoriale di successo: oltre venti collaboratori, un fatturato di tutto rispetto, la credibilità e la forza giornalistica di una testata vicina alla propria gente. E’ Varese News, migliore web tv informativa 2013 e punto di riferimento del giornalismo locale in salsa digitale.Questa realtà capitanata dal suo direttore Marco Giovannelli s’è inventata il #141tour. All’inizio, ingenuamente, pensai che 141 fosse riferito ai caratteri di Twitter e che avessero voluto giocare su questo. Nient’affatto. 141 sono i comuni del varesotto, girati in lungo e in largo, visitati uno per uno in diversi mesi e presentati con un videoblog in live streaming costantemente aggiornato.
Dall’Italia battuta palmo a palmo agli italiani all’estero con l’Italia nel cuore. Si tratta di I-Italy.org ed è un magazine online attivo dal 2008 e da un anno anche cartaceo (50mila copie free press distribuite nei migliori ristoranti italiani, nelle università, nei centri culturali e da Eataly, il megastore di Oscar Farinetti).L’80 percento della programmazione è in lingua inglese, rivolta anche tutti gli americani amanti dell’Italia, ai milioni di americani di origine italiana che non parlano più la nostra lingua e ai cosiddetti “italiani all’estero”. Così una comunità si ritrova in rete e fuori dalla rete, fa squadra, mantiene un forte legame con le proprie radici.
Un anno fa I-Italy.org ha anche realizzato un format sulla tv del Comune di New York, NYCTV, canale trasmesso nell’area metropolitana a 18 milioni di spettatori su tutti i provider via cavo (da Time Warner a Comcast, RCN, Verizon.). E poi c’è una app dedicata, e i programmi sono anche su iTunes.
E poi c’è la rete che denuncia, coraggiosa, vero watchdogger sul territorio. Ed è animata da giovanissimi, dieci in tutto, età media vent’anni. La migliore web tv di denuncia 2013 è di Reggio Emilia, realtà che cerca di documentare, attraverso video-inchieste e cortometraggi, la presenza della criminalità organizzata in Emilia. Cortocircuito nasce nel giugno del 2009 tra i banchi di scuola.
All’inizio era un giornalino studentesco, diventato poi un magazine online con un videoblog e infine mutuato in una web tv con le video-inchieste da decine di migliaia di views. I retroscena della costruzione della stazione Mediopadana di Reggio Emilia, i subappalti dell’azienda che gestisce i servizi idrici, i roghi di origine dolosa della provincia reggiana. Una nuova narrazione del contesto territoriale e dei nostri tempi per una web tv completamente autofinanziata.
D’altronde “Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia”. Così scriveva George Orwell. E così ha scritto in rete il team di Cortocircuito.
Uno dei temi più dibattuti online è quello legato al mangiare sano, sicuro, protetto, alla filiera alimentare e alla sua tutela. Ed ecco che tra le web-series premiate quest’anno ai Teletopi 2013 si registra Cibo Vero, un vero e proprio viaggio reale e digitale alla scoperta dei protagonisti del buon cibo, una fotografia dell’Italia agricola e del biologico dalla Sicilia alle Dolomiti. Il tutto puntando sulle storie dei coltivatori diretti del consorzio, disposti a condividere racconti, idee, storie. Progetto multipiattaforma: Cibo Vero è anche una pubblicazione, “Cibo Vero: storie di passione per la terra”, edita da Giunti.
A proposito di cibo vero, tra le web tv del 2013 c’è anche la prima restaurant tv europea. Siamo a Pordenone e in questo ristorante a chilometro zero sui generis, realizzato utilizzando alcuni locali presi in affitto dal Comune, i clienti diventano i protagonisti della web tv.
La fanno, la partecipano, la creano loro stessi. E poi nel servizio acqua, pane e Internet sono gratis. L’ha creata un imprenditore ex dirigente nel campo della moda. Lui si chiama Francesco Vanin, ha 52 anni, ed è orgoglioso della sua creatura, Pnbox.tv. Progetto autofinanziato e realizzato anche valorizzando materiali di riciclo. Già, perché le vecchie lavatrici vengono utilizzate come banconi.
Pnbox, miglior modello di business ai Teletopi 2013, fattura intorno ai 500mila euro l’anno tra ristorante e servizi di web tv. E si sta puntando ad allargare la rete commerciale e ad espandersi anche in altre città. Le web tv guardano avanti, al futuro. Con discreto ottimismo.