Ecco perchè mangiando cioccolato non vincerai mai il Nobel (e altre correlazioni assolutamente prive di senso)

scienze

Nel 1880 erano circa 20 mila i pirati in circolazione , quelli con la bandiera nera, la barba e i barili di rum. Nel 2000 si stima fossero circa 17: un declino rapido e inesorabile. Non tutti lo sanno, ma è con il declino della pirateria che la temperatura globale è cominciata a salire. I dati parlano chiaro: meno i pirati solcano i mari, più la temperatura sale.

Temperatura globale media contro numero di pirati dal 1820 al 2000 (fonte: verganza.org)

Vi verrà forse da ridere. Vi chiederete cosa stia cercando di dimostrare. Proseguiamo.

Consumo di formaggio pro capite negli US (in verde) e numero di persone morte aggrovigliate nelle lenzuola negli US (in blu) dal 2000 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

All’aumentare del consumo pro capite di formaggio negli Stati Uniti, aumenta di pari passo il numero di persone morte aggrovigliate nelle proprie lenzuola.

Rigirarsi nel letto, a quanto pare, può essere pericoloso dopo una abbuffata a base di formaggi e latticini.

Morti annegati caduti in piscina negli US (in rosso) e numero di film di Nicolas Cage (in giallo) dal 1999 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

Prima di andare in piscina, controllate in quanti film Nicolas Cage ha recitato quest’anno: il numero di morti affogati dopo una caduta in piscina è direttamente proporzionale a quel numero.

Fatturato delle sale giochi negli US (in rosso) e dottorati in informatica negli US (in giallo) dal 2000 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

Notiamo anche un’interessante correlazione tra il fatturato delle sale giochi americane e il numero di dottorati in informatica assegnati negli USA. Che giocare ai videogiochi fuori casa aiuti a ispirare gli informatici?

Consumo di mozzarella pro capite negli US (in verde) e dottorati in ingegneria civile negli US (in rosso) dal 2000 al 2009.

Fonte: http://tylervigen.com

Per gli ingegneri invece è meglio mangiare mozzarella.

Spesa degli USA in scienza, spazio e tecnologia (in verde) e iPhone venduti (in blu) dal 2007 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

Che dire della Apple e del suo ruolo nel finanziamento della ricerca statunitense?

Scherzi a parte, vi sarà evidente come si tratti di conclusioni totalmente forzate, contro ogni logica. Allo stesso modo, quando dopo aver lavato la macchina comincia a piovere, nessuno crederebbe che stia piovendo perchè abbiamo lavato la macchina. Ma è un ragionamento del tutto analogo ad altri che facciamo tutti i giorni.

Esiste una correlazione tra possedere un Walkman e mangiare avocado?

POST HOC, ERGO PROPTER HOC.

“In questo periodo sto mangiando un sacco di dolci e sono pieno di brufoli, quindi smettendo di mangiare dolci i brufoli spariranno.” Chi non l’ha mai pensato?

Sembra per lo meno ragionevole.

È un processo mentale quasi automatico. Post hoc, ergo propter hoc — latino per “dopo di ciò, pertanto a causa di ciò”. Il nostro cervello è fatto così. Quando un evento segue un altro, siamo portati ad intentificare il primo come la causa del secondo, del tipo: “Stamattina ho mal di pancia e ieri sera ho mangiato il branzino, quindi deve essere stato il branzino a farmi star male.”

Lo stesso vale per la correlazione:  un concetto meno intuitivo ma in qualche modo simile alla successione temporale. Sostanzialmente è la tendenza di una variabile a variare in funzione di un’altra con una certa regolarità. È quello che osserviamo nei grafici poco sopra o in frasi come: “Spesso quando mangio la pasta faccio fatica a digerire, quindi è meglio se la evito.”

Se è possibile che dietro ad una correlazione o successione temporale si nasconda un vero e proprio nesso causale, ci sono svariati motivi per cui può non essere così.

Ovviamente nel caso di quasi tutti i grafici le variabili prese in considerazione sono completamente scollegate tra loro: che il numero di film di Nicholas Cage sia correlato con il numero di morti in piscina appare come una pura coincidenza. Nessuno di noi confonderebbe la loro correlazione con un rapporto causa-effetto.

Ma l’ultimo caso (quello degli iPhone) ci aiuta a capire. È un ottimo esempio di come un terzo fattore possa essere la causa della correlazione che stiamo osservando (la causa comune). Il maggior numero di iPhone venduti e la maggior spesa di uno stato per la ricerca potrebbero essere entrambi spiegati dallo sviluppo economico del paese. Analogamente, potrebbe essere lo stress a causare i brufoli e la maggiore voglia di dolci.Nel caso delle successioni temporali, il terzo fattore si nasconde dietro la presunta causa: il mal di pancia potrebbe non essere dovuto al branzino e che lo abbia mangiato appena prima potrebbe essere una pura coincidenza.

È il non individuare il terzo fattore che spesso ci inganna nel quotidiano: si nasconde dietro a correlazioni e successioni temporali che ai nostri schemi mentali abituali possono includere un nesso causale. Potrebbero includerlo, ma non prima di averlo dimostrato. Quando il martello colpisce l’unghia e l’unghia diventa nera, il nesso causale tra i due eventi è evidente, ma in altri casi non lo è.

L’IMPORTANZA DELLA CORRELAZIONE

Ma cosa ce ne facciamo allora della correlazione? Perchè gli scienziati passano il loro tempo a cercare attivamente le correlazioni?

Se è vero che (idealmente) nessuno scienziato ritiene che correlazione e nesso casuale tra due variabili coincidano, scoprire una correlazione può essere un importante indizio verso la scoperta di un nesso causale tra le due  — o del terzo fattore che le lega. Ma ovviamente è molto più difficile dimostrare un nesso causale che una correlazione.

Vi propongo un addattamento di un esempio esplicativo che ho trovato online.

Immaginiamo di star cercando di capire quale sia il gelato preferito della vostra ragazza per comprarglielo il giorno del suo compleanno. Non vogliamo rovinare la sorpresa e non possiamo chiederglielo direttamente. Abbiamo notato che ogni volta che va a mangiare il gelato con le sue amiche, torna sempre a casa con una macchia di cioccolato sulla maglia.

In altre parole, le macchie di cioccolato sulla maglia sono correlate con l’andare a mangiare il gelato.

Non vogliamo giungere a conclusioni affrettate e dire “Le macchie di cioccolato ci sono perchè mangia sempre gelato al cioccolato!”. Sarebbe cadere nella trappola della correlazione, e siamo più furbi. Potrebbe essere una sua amica che per qualche motivo le sporca sempre la maglia di gelato al cioccolato; potrebbe essere una qualche sorta di rituale per cui si devono sporcare a vicenda di gelato. Non è nemmeno detto che sia cioccolato, potrebbe essere fango.

Le possibilità sono infinite.

Decidiamo quindi di sfruttare le nostre osservazioni per formulare un’ipotesi da testare: ipotizziamo che alla nostra ragazza piaccia il cioccolato. Per testare la nostra ipotesi comperiamo del gelato al ciccolato per noi e le offriamo di assaggiarlo. Risponde che il gelato al semplice cioccolato ha un gusto troppo banale.

Scampato pericolo.

Non siamo arrivati alla nostra scoperta, ma possiamo utilizzare le nuove informazioni per migliorare la nostra ipotesi. Rimaniamo allerta per nuove correlazioni e notiamo che le sembrano piacere le nocciole. Qualche giorno dopo proviamo a farle assaggiare del gelato al “Bacio”. Se ne mangia metà con un solo morso.

Il processo che porta alle scoperte scientifiche è un iterarsi continuo di storie come questa, in cui le ipotesi (che possono derivare da correlazioni o successioni temporali) vengono continuamente rifinite e perfezionate, basandosi su prove sperimentali tangibili e riproducibili.

I MEDIA

Forse avrete notato che quasi sempre (sempre) nei miei articoli appare un paragrafo sui media. Quasi sempre (sempre) non per complimentarli. Non lo faccio apposta.

È proprio nei media che la confusione tra correlazione/successione e nesso causale è completamente dilagante, soprattutto nel trattare i risultati scientifici.

Dopotutto tra un titolo che recita“Il gene talE è associato con comportamento violento in modelli murini” e “Scoperto il gene degli assassini” non facile intuire quale invogli di più alla lettura. L’esempio è ovviamente estremizzato, ma la realtà non vi si discosta di molto. È il sensazionalismo che vende.

Ed è rischioso.

La tesi antivaccinista sostiene che i vaccini causino l’autismo, visto che esiste una (presunta e disprovata) correlazione tra la comparsa dell’autismo e la vaccinazione nei bambini. Una spiegazione ragionevole agli aneddoti che vedono il manifestarsi dell’autismo dopo la vaccinazione è che i sintomi diventano evidenti proprio attorno all’età a cui i bambini vengono vaccinati. Essendo la stragrande maggioranza dei bambini vaccinata, la probabilità che i bambini con autismo siano stati vaccinati è molto alta.Il movimento antivaccinista, pur partendo da presupposti fallaci, ha riscosso un notevole successo. Il morbillo, una malattia seria sostanzialmente debellata, è tornato grazie a loro.

In Italia abbiamo assistito ad una situazione simile con il vaccino antinfluenzale e le “morti sospette”. La morte di alcune persone dopo la somministrazione del vaccino è stata seguita da una copertura mediatica allarmistica, nonostante le pronte rassicurazioni di chi ha eseguito le indagini. Le vaccinazioni sono crollate (lo spettatore medio è il peggior correlatore), con le relative complicazioni sanitarie.

Sono solo alcuni degli esempi più recenti.

Vi lascio con l’ultima:

Spesa degli USA in scienza, spazio e tecnologia (in verde) e suicidi per impiccagione, strangolamento e soffocamento negli US (in rosso) dal 1999 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

Più gli Stati Uniti investono in scienza, spazio e tecnologia più sono i suicidi per impiccagione, strangolamento e soffocamento.

Ed un’altra:

Tasso di divorzi nel Maine (in blu) e consumo pro capite di margarina negli US dal 2000 al 2009. Fonte: http://tylervigen.com

Mentre in Maine (USA) dovrebbero far attenzione alla margarina per il suo ruolo nei divorzi.

Questa è veramente l’ultima:

Numero di premi Nobel per 10 milioni di persone contro consumo annuale di cioccalato pro capite Fonte: NEJM

Forse è meglio cominciare a mangiare più cioccolato.

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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