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Ecco tre donne pioniere di Internet in Italia (ma sono di più)

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L’affermarsi di Internet in Italia fu segnato dal contributo di donne eccezionali. Donne delle quali dobbiamo raccontare le azioni positive, collegarle tra di loro, farne vivere la passione e l’impegno. Impossibile qui citarle tutte, inutile farne una classifica: bene iniziare a raccogliere le loro storie.

Raccontiamo queste donne. Ci aiuterà a capire perché il 30 aprile 1986 arrivammo fra i primi in Europa e poi ci siamo fermati.

E raccontiamole tutte insieme, per far si che le cose cambino.

Il primo collegamento satellitare Italia-USA

Vi presento tre meravigliosi ingegni, tre donne italiane, tre mamme, tre persone stupende, con ho conosciuto al CNUCE di Pisa alla fine degli anni ‘80.

Valeria Rossi, la scambista regina dei nomi (di dominio)

La prima è Valeria Rossi.

Oggi guida uno dei punti di interconnessione delle reti degli operatori Internet in Italia, sotto la sua direzione MIX è cresciuta diventando il più grande Internet Exchange italiano e tra i primi in Europa in termini di traffico veicolato.

Agli inizi della storia di Internet in Italia, l’introduzione in servizio dei protocolli e servizi basati sul TCP/IP fu legato alla posta elettronica.

Dal 1987 un sistema di mail-gateways permetteva di comunicare con indirizzi tipo [email protected] fra utenti di reti diverse. La rete per la ricerca italiana GARR fu tra le prime in Europa ad adottare i nomi a dominio ed il sistema DNS. Scopiazzando l’organizzazione del lavoro in IETF, iniziammo a lavorare in gruppi di lavoro. Erano aperti ai tecnici del mondo accademico e di ricerca e ai gestori dei primi provider commerciali italiani.

Imparammo piano piano a condividere informazioni, ad allargare la partecipazione, a dialogare, a cooperare: principi fondamentali per lo sviluppo del sistema Internet.

Il CNUCE, in quanto conosciuto per il collegamento internazionale a Arpanet, venne incoraggiato dai partner GARR ad organizzare la assegnazione dei nomi a dominio per il ccTLD “.it”, ed a questa richiesta ha aderito, iniziando la gestione del servizio nel 1988. Toccò a Valeria, al tempo giovanissima studiosa del CILEA di Milano (partner GARR), preparare la prima versione delle regole di naming italiane.

Quella prima bozza ai “duri” del gruppo di lavoro (GARR-PE) non era piaciuta, tentarono di “massacrarla”, invano! Fu ferma e paziente, favorì il dialogo e raggiunse il consenso: nacque il primo regolamento. Le regole di naming hanno subito varie modifiche e revisioni a partire da allora, così come si rese necessaria una formalizzazione degli organi relativi all’assegnazione dei nomi a dominio in Italia.

Valeria oggi non è più al CILEA, è un manager, forte, competente, di grande esperienza; come allora radiosa, sempre serena e gentile.

Adriana Lazzaroni, l’africana del Cnuce

Adriana Lazzaroni, laurea in scienze politiche e specializzazione post laurea in Cooperazione con i Paesi in via di Sviluppo. Arrivò al CNUCE di Pisa giovanissima. Cercavamo qualcuno che avesse esperienza di relazioni internazionali e soprattutto che parlasse correntemente le lingue inglese e francese. Si trovò a lavorare al progetto RINAF, uno dei primi progetti che aveva lo scopo di contribuire alla diffusione e all’uso della rete Internet in oltre 20 paesi del continente africano. L’attività in favore della diffusione di Internet in quei paesi fu davvero pioneristica. La missione del CNUCE consisteva nell’acquisire e trasferire attrezzature, nel fornire assistenza tecnica per realizzare le connessioni di rete, nell’organizzare corsi di formazione per ciascuna regione del continente gestendo il trasferimento di uomini e mezzi tra mille difficoltà logistiche, problematiche burocratiche e tecniche.

Una vera sfida che Adriana, seppe affrontare con notevole impegno, passione e cura nel coinvolgere e motivare decine di giovani dei diversi paesi, nel mantenere relazioni con i funzionari delle organizzazioni africane coinvolte. Di recente, in occasione di un Internet Governance Forum tenutosi in Kenya, Adriana con Stefano Trumpy e Vint Cerf ha festeggiato quel primo progetto raccontando ai “nativi digitali di Nairobi” come l’Italia attraverso il CNUCE sia stata tra i principali protagonisti dello sviluppo della rete Internet in Africa, centrando l’obiettivo grazie all’investimento in competenze. Oggi Adriana è sempre al CNR, impegnatissima nelle attività di Internet governance, capacità, esperienza e voglia di fare non le mancano!

Lucia Sibiano, maestra di linguaggi

Concludo con Lucia Sibiano. Lucia, ventenne, in Calabria, nel 1984 è al CRAI (Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Informatica), spirito vivace, intraprendente e curiosa sarà al CNUCE per seguire uno stage. Tornata al CRAI pretendeva di integrare un cocciutissimo sistema IBM Mainframe in una rete eterogenea, che parlasse con DIGITAL VAX, SUN Stations e una rete di PC governata da un server 3COM. E ci è pure riuscita, con lacrime e sangue! Marco Sommani le aveva dato una mano. In quegli anni, a livello europeo stava prendendo piede la European Academic and Research Network (EARN), che ebbe il merito di favorire l’uso della rete nell’ambito universitario e della ricerca e di stimolare la costituzione di una comunità omogenea di utenti. Alla prima conferenza di EARN a Berlino nel 1986 conobbi Lucia.

Era emozionata di ascoltare le relazioni dei grandi studiosi internazionali delle reti, orgogliosa di far parte di quelle persone che stavano contribuendo a cambiare il modo di comunicare nel mondo. Purtroppo l’avventura dell’Informatica in Calabria ha avuto qualche problema e così Lucia fu costretta ad abbandonare quel posto di lavoro. Oggi insegna al Liceo Scientifico Pitagora di Rende (CS), matematica e fisica. La scuola italiana ha la fortuna di avere un grande campione digitale! Ogni giorno racconta ai suoi ragazzi le virtù della rete Internet e quanto sia importante innovare per migliorare la qualità della vita di ciascuno di noi!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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