Shay Banon, l’amministratore delegato di Elastic, azienda open source da 10 miliardi di dollari, si è dimesso. Al contempo, ha lasciato la società anche il presidente.
Elastic, il CEO si dimette: anche il presidente della società lascia
Shay Banon, co-fondatore della società open-source da 10 miliardi di dollari Elastic, noto per essere uno dei critici più schietti della posizione dominante di Amazon nel settore del cloud computing, si è dimesso da CEO e presidente della società.
L’attuale chief product officer, Ashutosh Kulkarni, che si è unito all’azienda nel gennaio 2021 dopo aver ricoperto ruoli di sviluppo del prodotto con Akamai, McAfee e altri, assumerà la carica di CEO, secondo quanto riferito dalla società nella giornata di mercoledì 12 gennaio.
Il prezzo delle azioni di Elastic è sceso dell’8% dopo l’annuncio.
“Banon sta passando il testimone ad Ash perché Ash è la misura giusta per il business”, ha detto il portavoce Jenn Malleoa Forbes. Ha aggiunto che Banon voleva concentrarsi sul lato ingegneristico del business.
In una dichiarazione alla stampa, Banon ha detto che il cambio di leadership gli avrebbe permesso di concentrarsi sulle sue “più grandi passioni”. “Elastic è il lavoro della mia vita, e nel mio ruolo di CTO, sarò concentrato sull’innovazione e sul prodotto, e sulle persone e la cultura”, ha asserito.
Elastic fornisce un software popolare usato da aziende come Adobe e T-Mobile che, tra le altre cose, alimenta le caselle di ricerca sui siti web aziendali.
Dopo le dimissioni di Banon, la società ha annunciato altri cambiamenti di leadership: il presidente di Elastic Paul Appleby, un ex dirigente di C3.ai e Kinetica, sta lasciando l’azienda, anche se la società non ha rivelato il motivo. ChetanPuttagunta, un membro del consiglio di amministrazione e partner di Benchmark Capital che ha guidato gli investimenti in Elastic, prenderà il posto di presidente della società. Puttaganta serve anche nel consiglio della società open-source MongoDB.
La lotta della società contro Amazon
Shay Banon, che vale 1,1 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes, ha co-fondato Elastic nel 2012. Dopo aver raccolto 160 milioni di dollari da investitori come Index Ventures, Benchmark e New Enterprise Associates, l’azienda è stata valutata 4,9 miliardi di dollari quando è diventata pubblica nel 2018.
Nel corso del tempo, poi, Banon è diventato uno dei critici più accaniti di Amazon e del suo dominio nel settore del cloud computing. Nel 2015, l’unità cloud di Amazon ha lanciato il proprio prodotto concorrente basato sul codice di Elasticsearch, e lo ha chiamato Amazon Elasticsearch Services, che ha finito per vendere a più clienti di Elastic stesso. Dopo aver fatto causa senza successo ad Amazon per violazione del marchio, Elastic l’anno scorso ha modificato il suo software open source spostandolo su una licenza più restrittiva che avrebbe impedito ad Amazon di adottare il suo codice.
Inoltre, Elastic si è unita ad un numero crescente di aziende open-source – tra cui MongoDB, Cockroach Labs, Redis e Confluent – che stanno prendendo provvedimenti per bloccare Amazon dal clonare il software open-source e venderlo alla massiccia base di clienti di AWS.
Da allora, la performance finanziaria di Elastic è stata irregolare. Nei tre mesi conclusi il 31 ottobre, Elastic ha generato 206 milioni di dollari di entrate, ma ha riportato una perdita netta di 47 milioni di dollari. Il suo prezzo delle azioni ha sofferto di recente, scambiato a 102 dollari per azione mercoledì pomeriggio, in calo dal suo picco di 182 dollari a novembre.
Ma Elastic rimane determinata nella sua battaglia con Amazon. Anche se AWS ha cambiato il nome del suo prodotto in Amazon OpenSearch Service nel mese di settembre, Bannon non ha mostrato segni di arretramento sulla sua critica ad Amazon, dicendo a VentureBeat due settimane fa che Amazon aveva precedentemente violato il marchio di Elastic, e che il gigante del cloud rimane “problematico”. Anche se con un nuovo CEO focalizzato sul prodotto e sui servizi cloud, l’antagonismo di Elastic sembra svanire.
