Il contesto dell’acquisto di TikTok
Negli ultimi mesi, il dibattito sull’acquisto di TikTok ha suscitato un notevole interesse, specialmente dopo le dichiarazioni di Donald Trump a gennaio. Il presidente ex-ufficiale aveva suggerito che una vendita della piattaforma fosse necessaria per garantire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. In questo contesto, il CEO di TikTok, Shou Chew, ha incontrato funzionari della Casa Bianca per discutere di una possibile joint venture con investitori americani. Tuttavia, le recenti dichiarazioni di Elon Musk hanno chiarito che non ha alcun interesse nell’acquisto della popolare app.
Le dichiarazioni di Elon Musk
Durante il WELT Economic Summit tenutosi il 28 gennaio, Musk ha affermato esplicitamente: “Non ho fatto un’offerta per TikTok. Non ho piani su cosa farei se avessi TikTok.
Non ho la minima voglia di acquisire TikTok.” Queste parole hanno messo a tacere le speculazioni riguardo a un possibile acquisto da parte sua. Musk ha sottolineato la sua preferenza per la creazione di aziende da zero, un approccio che ha caratterizzato gran parte della sua carriera imprenditoriale. L’acquisizione di Twitter, ha spiegato, è stata un’eccezione motivata dalla necessità di preservare la libertà di espressione negli Stati Uniti.
Le implicazioni politiche e commerciali
La questione di TikTok non è solo una questione commerciale, ma ha anche forti implicazioni politiche. Con l’ordine esecutivo firmato da Trump, la scadenza per la vendita della piattaforma è stata prorogata, dando tempo ai potenziali acquirenti come Oracle, Microsoft e Perplexity AI di presentare le loro offerte.
Inoltre, si è parlato di un fondo sovrano creato per facilitare l’acquisto di TikTok, con supervisione da parte di figure chiave come il Vice Presidente JD Vance. Tuttavia, la posizione di Musk chiarisce che, nonostante le pressioni politiche e commerciali, non intende partecipare a questa corsa all’acquisto.
