Elon Musk in tribunale: “I miei tweet non condizionano le persone”

Venerdì 20 febbraio Elon Musk si è presentato in un tribunale federale di San Francisco e ha testimoniato al processo per un suo vecchio tweet.

Elon Musk

Venerdì 20 febbraio Elon Musk si è presentato in un tribunale federale di San Francisco e ha testimoniato al processo sul piano per ritirare la propria azienda Tesla dalla borsa. Un suo tweet è sotto accusa, ma lui si è difeso dicendo che non condiziona le persone.

Elon Musk in tribunale a San Francisco

Elon Musk, in un tribunale federale di San Francisco, ha testimoniato al processo sul piano per ritirare la propria azienda Tesla dalla borsa, annunciato nel 2018 e mai concretizzato. A quei tempi il miliardario aveva scritto su Twitter di stare “considerando di rendere Tesla una società quotata al prezzo di 420 dollari” per il riacquisto di ogni azione sul mercato, aggiungendo di avere il sostegno degli investitori e che “l’unico motivo per cui ci sono ancora incertezze è che deve esserci un voto degli azionisti”.

Dopo quelle dichiarazioni, il valore delle azioni di Tesla in borsa era aumentato in modo significativo, con molti investitori interessati ad ottenere quote per rivenderle al prezzo vantaggioso di 420 dollari ad azione, come era stato annunciato dallo stesso Elon Musk. L’accordo, però, non si è mai realizzato e le azioni di Tesla hanno perso molto in borsa, proprio come tutti gli investitori che si erano fidati delle parole del miliardario. Questo atteggiamento era stato sanzionato dalla Securities and Exchange Commission, agenzia che si occupa di controllare le attività delle società quotate, con l’accusa di aver manipolato l’andamento del mercato. Il giudice ha già stabilito che Elon Musk aveva fatto delle dichiarazioni false, ma ora la giuria dovrà decidere se quelle affermazioni avevano realmente portato gli investitori ad una perdita effettiva di denaro.

Le dichiarazioni di Elon Musk

Nella sua deposizione di venerdì, durata circa 30 minuti, Elon Musk ha cercato di difendersi. “Solo perché twitto qualcosa non significa che le persone poi ci credano o agiscano di conseguenza. Non c’è una relazione causale semplicemente per un tweet” ha dichiarato il miliardario, che ha aggiunto che non si può ignorare il fatto che su Twitter ci sia un numero di caratteri limitato per esprimere un concetto. I legali di Musk sostengono che il miliardario non ha mentito quando ha pubblicato quei tweet e che stesse realmente pensando di rimuovere Tesla dal mercato azionario, e hanno aggiunto che il piano è poi fallito non per sua volontà, ma per la mancata autorizzazione da parte degli azionisti.

Molti testimoni hanno spiegato che nel 2018 hanno deciso di acquistare le azioni di Tesla dopo il tweet di Elon Musk, pensando di essere di fronte ad un ottimo affare. Il processo al momento è in corso è durerà circa tre settimane, prima del verdetto definitivo della giuria, che stabilirà se sarà necessario un risarcimento.

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Scritto da Chiara Nava

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