I social media sono strumenti di comunicazione diffusissimi. È per questo che è diventato fondamentale utilizzarli sia per fare prevenzione sia durante le emergenze per veicolare in modo corretto e ufficiale le informazioni. Questo vale soprattutto per i paesi più piccoli che non hanno l’attenzione dei mass media ma che si si possono trovare a dover comunicare con i propri cittadini in tempi rapidi.
I SOCIAL MEDIA NEI CASI DI EMERGENZA
È per questo che da aprile 2015 la Protezione Civile di Calderara di Reno, paese di 13 mila abitanti in provincia di Bologna, si è dotata di un protocollo per l’utilizzo dei Social Media (aprendo account su Facebook, Twitter, Telegram e Instagram), per comunicare Allerte Meteo e informazioni utili nei casi di emergenza.
Protezione civile Calderara di Reno
In accordo con l’amministrazione comunale e dopo aver studiato approfonditamente diverse esperienze nazionali e internazionali (tra le quali quella dell’OEM di New York) sono state determinate, oltre alle policy interne ed esterne, delle precise grammatiche di pubblicazione, degli specifici protocolli e delle check list da adottare al momento del bisogno.
Durante le emergenze infatti è importante essere riconosciuti immediatamente come fonte ufficiale e attendibile delle informazioni.
È quindi fondamentale avere una catena informativa sempre preparata e pronta ad entrare in azione quando necessario. Essere in prima linea social durante le emergenze è importante anche per contrastare notizie false che potrebbero diffondersi velocemente. È per questo che è importante non soltanto comunicare ma anche ascoltare e cioè monitorare le liste di account ufficiali e verificati e vigilare attentamente sull’utilizzo degli hashtag da parte degli utenti.
I canali social sono inoltre un importante veicolo di comunicazione per aumentare la cultura del rischio nei cittadini e di preparazione ai possibili eventi.
È per questo che da settembre 2015 è stata sviluppata la campagna “Sei Pronto?” che ha l’obiettivo di far conoscere il Piano di Protezione Civile locale, le aree di attesa che il piano stesso prevede e di diffondere il più possibile le buone pratiche per essere maggiormente preparati ad un emergenza. Avere un piccolo piano piano di emergenza familiare o pensare in anticipo come assistere una persona anziana, sono infatti accorgimenti che se sono adottati in anticipo al momento del bisogno possono essere decisivi per superare le situazioni problematiche
Diverse esperienze come questa stanno nascendo dal basso in diverse regioni d’Italia e anche la Protezione Civile nazionale sta portando avanti il progetto #socialprociv.
C’è però l’esigenza di creare dei coordinamenti sia a livello locale (tra le diverse istituzioni che gestiscono le informazioni in emergenza sui social) sia a livello nazionale per rendere le buone pratiche facilmente replicabili.
PETER ZULLO