EOS Management Consulting e Glasford International Italy hanno dato vita a una partnership, unendosi nella holding EOS-Glasford. La nascita del nuovo gruppo è stata annunciata in occasione della presentazione, organizzata a Milano, del volume Verso un nuovo Rinascimento. L’impresa di Valore.
In questo contesto, il CEO di EOS Management Consulting e Consigliere di EOS-Glasford, Mauro Ghiselli, ha illustrato quali saranno li cambiamenti che caratterizzeranno EOS in relazione alla partnership con Glasford e in che modo la società di consulenza manageriale affronterà le nuove sfide che connoteranno le aziende clienti in futuro.
Intervista a Mauro Ghiselli, CEO di EOS Management Consulting
Chi è Eos tra passato, presente e futuro?
EOS è nata da oltre 25 anni, quindi siamo sul mercato da più di un quarto di secolo, e si occupa di consulenza manageriale in ambito organizzativo.
La società è stata ideata da alcuni professori universitari di altissimo profilo e da alcuni manager di prestigio. Questi due mondi hanno iniziato a collaborare con l’obiettivo di prendere il meglio da entrambi i settori. Hanno attinto dal mondo universitario per acquisire un metodo scientifico e il rigore che deriva dall’acquisizione di nozioni teoriche con gli aspetti tipici della pratica manageriale.
L’idea, dunque, era quella di progettare un modo per fare le cose in maniera pragmatica e di coniugare il pragmatismocon metodologie di consulenza efficaci e con la scienza. In questo modo, EOS è cresciuta, si è evoluta. Siamo una piccola azienda di consulenza composta da circa venti persone che può contare su figure di diverso livello e con diverse competenze che crescono insieme all’azienda.
Inoltre, rispetto ad altre realtà che si fondano su una rigida scala gerarchica, noi puntiamo molto sull’intensità del contributo che le persone portano alla società.
Oggi, EOS – in funzione della sua natura di azienda attiva nella consulenza manageriale nell’ambito dell’Organizzazione – fornisce un ampio ventaglio di servizi che si propongono di sostenere le aziende clienti in tutto quello di cui potrebbero avere bisogno per garantire il funzionamento della macchina organizzativa. Ci occupiamo, ad esempio, di supportare l’adozione di nuove modalità di lavoro, dell’architettura dei sistemi di gestione delle persone.
Per il futuro, EOS ha intenzione di allargare ulteriormente il suo ventaglio di servizi offerti alle aziende clienti soprattutto in virtù della sua partnership con Glasford. La holdingEOS-Glasford è stato istituito circa un anno fa e ha dato vita a un gruppo di lavoro più ampio che si propone di mettere a disposizione delle aziende tutto quello di cui hanno bisogno per crescere e lavorare al meglio delle proprie possibilità da un punto di vista organizzativo.
Il nostro obiettivo è quello di sostenere le aziende clienti nella strategia – termine che, nel nostro lavoro, è ricorrente –, esprimendo non solo punti di vista specialistici ma anche idee e soluzioni innovative.
Quali saranno le prossime sfide del business, delle aziende clienti che richiederanno un maggior ruolo da parte della funzione Organizzazione e HR?
È difficile rispondere a questa domanda senza cadere in alcuni luoghi comuni che, però, rimangono validi. Ad esempio, i continui riferimenti all’importanza della velocità di interconnessione e la pressante necessità di investire in questo ambito erano validi in passato e lo sono ancora di più oggi.
Stiamo vivendo in un mondo che cambia e sta cambiando velocemente. La nostra idea è che, proprio perché i contenuti possono cambiare molto rapidamente, bisogna prestare molta attenzione al “contenitore”. In sostanza, c’è bisogno di raggiungere questa varianza per reggere un nuovo modo di muoversi. C’è bisogno di escogitare un modo per resistere e adattarsi al cambiamento mantenendo un forte legame con il momento storico attuale e avere una prospettiva a lungo termine. È fondamentale, quindi, poter fare affidamento su un contenitore che combini elementi come solidità e adattività. Per contenitore, si intende l’assetto del funzionamento organizzativo e, di conseguenza, in questa accezione, il contenitore è formato dalle persone che consentono il funzionamento organizzativo.
Pertanto, se si parla di sfide future rispetto alle persone, bisogna fare riferimento anche a un tema molto particolare che deriva dall’esperienza. Nell’ultimo anno e mezzo, ad esempio, stiamo sperimentando modalità di lavoro – smart working, conference call… – che prima avremmo considerato impossibili. Modalità che non credevamo potessero funzionare e, invece, funzionano perché le modalità di lavoro alternative sono possibili. Dunque, è possibile dare vita a un nuovo mix di equilibrio nel mondo del lavoro, diverso da quello a cui siamo abituati. La più grande sfida del momento consiste nel riuscire a dare risposte sensate a questa enorme e innovativa modalità di lavoro e alle nuove esigenze delle persone.
In che modo la consulenza EOS aiuterà queste realtà ad affrontare simili sfide?
È importante aumentare la capacità delle società di consulenza manageriale come EOS di dare risposte di differente natura che si diversifichino rispetto alla specificità delle situazioni da affrontare.
Ho già fatto riferimento all’importanza della strategia rispetto all’erogazione dei servizi offerti da EOS e alla diversificazione delle competenze del personale dell’azienda. A questo proposito, voglio sottolineare che, pur avendo personale specializzato in svariati settori, abbiamo sperimentato che limitarsi a un approccio specialistico semplicemente non funziona.
L’impegno di EOS, quindi, è quello di ascoltare le esigenze strategiche delle aziende clienti non per risolvere i problemi ma per offrire soluzioni che aiutino le aziende a sviluppare la propria strategia.
Sfruttiamo un approccio “multispecialistico” nel modo in cui cerchiamo di gestire le complessità che si è sempre dimostrato efficace nel sostenere le aziende clienti. Siamo i primi ad essere adattivi e flessibili e a coniugare simili caratteristiche con la capacità di riuscire a rendere concreti i nostri progetti con determinazione e pragmatismo.
EOS come interpreta il proprio ruolo sul fronte dell’organizzazione e dell’HR?
EOS interpreta il proprio ruolo come un grandissimo esercizio di ascolto per poter far fronte ai problemi sottoposti dalle aziende clienti. Puntiamo a declinare obiettivi strategici fondamentali per le aziende, a incrementare la capacità di cogliere tempestivamente i cambiamenti in atto. Per fare questo, dobbiamo avere una grandissima attenzione verso l’ascolto per riuscire a individuare quali siano i veri fabbisogni dei clienti.
L’annuncio della nascita del gruppo EOS-Glasford è stato fatto durante la presentazione del volume “Verso un nuovo Rinascimento. L’impresa di Valore”. Come definirebbe il “nuovo Rinascimento” a cui fa riferimento il titolo del volume e che conseguenze potrebbe avere per EOS e per la sua partnership con Glasford?
Credo che questo “nuovo Rinascimento” che sta connotando l’economia post-pandemia influirà in un modo bellissimo sulla partnership con Glasford. È un’occasione storica di rivolgimenti, di cambiamenti, di evoluzione, di apertura verso l’innovazione. Glasford, inoltre, è un partner che si offre e si adatta totalmente a questo mondo in forte cambiamento, con una disposizione d’animo assoluta a lavorare insieme. Secondo me, verranno cose grandissime. Sono molto ottimista per il futuro.
Il Rinascimento è un fenomeno italiano. In considerazione dei fattori geopolitici e della figura di Mario Draghi che potrebbe ereditare il ruolo di leader politico in assenza di Angela Merkel, l’Italia è pronta a un “nuovo Rinascimento” secondo lei? Nella sua esperienza, cosa contraddistingue le aziende italiane e come influiranno le misure introdotte con il Pnrr?
Nel corso del tempo, credo che le aziende della media impresa italiana abbiano retto bene. L’impresa italiana è un’impresa organizzata, è un’impresa veloce, è un’impresa efficiente nonostante tutte le difficoltà incontrate. L’impresa italiana punta a fare bene e a fare meglio, proprio come le grandi aziende di matrice americana o europea.
In questo contesto, poi, essere più creativi, più visibili e più veloci è fondamentale e ho notato che, al momento, sono le aziende del quadrante centromeridionale a sfoggiare una maggiore vitalità.
Nel complesso, mi sento sostanzialmente ottimista per il futuro dell’azienda italiana.