Eric Yuan, CEO di Zoom, è entusiasta della vita da ufficio part-time. Mesi dopo aver fatto notizia a maggio dicendo che stava soffrendo di un caso di affaticamento da Zoom, l’imprenditore miliardario dice di aver capito come sviluppare un ritmo di incontri più sano. Al momento, quindi, l’uomo sta spingendo Zoom a reinventarsi per dare vita a una piattaforma di comunicazione adatta alla creazione di un “futuro ufficio ibrido”.
Eric Yuan, CEO di Zoom, sta lavorando al “futuro dell’ufficio ibrido”
A proposito del suo nuovo progetto, Eric Yuan ha spiegato: “Una volta non pensavamo a questo. Ora, per ogni caratteristica, dobbiamo pensare a come supportare l’ibrido“.
Per Zoom, questo significa che Yuan prevede di andare in ufficio part-time.
I dipendenti, infatti, si ritroveranno a trattare con i clienti sia attraverso riunioni online che di persona, senza alcuna differenza tra i due metodi adottati. Per la sua base di clienti, il progetto di Yuan si traduce in un’ondata di nuove caratteristiche che sfruttano un ambiente misto. Zoom metterà a disposizione di dipendenti e clienti capacità per le vendite basate su video e supporto tecnico, lavagna virtuale, traduzione dal vivo e un nuovo look al suo prodotto di conferenza, Zoom Rooms.
“L’obiettivo è davvero fare in modo di poter sfruttare questa opportunità per rimanere connessi“, ha precisato Yuan.
I nuovi strumenti ideati per la piattaforma di comunicazione
In questo contesto, a breve, Zoom si doterà di un Video Engagement Center, un servizio che collegherà gli esponenti del servizio clienti e quelli del supporto tecnico agli utenti per consultazioni video-based o walkthroughs.
Lo strumento potrebbe anche essere utilizzato in un contesto di shopping o di vendita al dettaglio, con i venditori che mostrano i prodotti nei negozi brick-and-mortar o in quelli digitali a essi dedicati. Zoom si aspetta di lanciare questo prodotto all’inizio del prossimo anno, insieme a modelli validi per integrarlo nei flussi di lavoro e nelle app dei clienti.
Zoom, poi, spera di poter presto introdurre anche un altro strumento, le lavagne virtuali, che verranno impiegate nei casi in cui mostrare dati e grafici risulta più importante del visualizzare le facce dei partecipanti. Un simile prodotto dovrebbe affiancare, e non porsi in competizione, le soluzioni già esistenti di lavagne virtuali promosse da startup come Figma e Miro.
La strategia ibrida di Zoom ha anche portato a ulteriori strumenti come il supporto alla traduzione simultanea per le riunioni che avvengono in diverse aree geografiche e coinvolgono lingue differenti oppure il supporto hot desk che renderà più facile per i lavoratori rivendicare una scrivania temporanea e un computer e accedere al loro account Zoom.
Per i partecipanti remoti delle riunioni d’ufficio abituati a vedere i loro colleghi tutti insieme sullo schermo – un’esperienza potenzialmente alienante – la soluzione Zoom Rooms di Zoom per le sale conferenze offrirà anche una vista individuale di ogni partecipante per fornire un’esperienza più coerente. Zoom prevede anche di offrire un’opzione “porta la tua chiave di crittografia” per i clienti attenti alla sicurezza e ha rafforzato i suoi strumenti di eventi per i clienti di ospitare e monitorare eventi complessi e di più giorni all’interno di Zoom.
Zoom e il crollo delle azioni
Le nuove caratteristiche di Zoom arrivano in un momento che potrebbe rivelarsi un bivio per l’azienda. La scorsa primavera, Zoom è diventato lo strumento di lavoro di breakout della pandemia e della vita in isolamento: Yuan ha reso lo strumento gratuito per tutte le scuole da utilizzare, e il business di Zoom è esploso mentre l’azienda ha anche affrontato l’aumento della domanda e il controllo della privacy. Tutti gli occhi erano puntati su Zoom.
Oggi, l’attenzione di Wall Street intorno a Zoom è un po’ scemata con la riapertura degli uffici e l’impegno delle aziende di recuperare le perdite e sanare i ritardi causati dalla pandemia.
Le azioni di Zoom, quindi, sono in calo di circa il 18% nel 2021 e di circa il 50% dal picco raggiunto a ottobre 2020.
La situazione è stata commentata dal CEO di Zoom che ha spiegato di aver affrontato un panorama più critico nel 2011, quando ha lanciato la piattaforma. “Finché ci concentriamo sui nostri clienti, i nostri dipendenti e siamo paranoici, penso che staremo bene”, ha osservato. “Il problema sarebbe se diventassimo arroganti e non ascoltassimo”.
Yuan ha parlato negli ultimi mesi con il CEO di Microsoft Satya Nadella (le aziende stanno discutendo i modi per integrare Zoom con Office e Teams, sostiene Yuan), il CEO di Salesforce Marc Benioff e il CEO di HP Enrique Lores per supporto e consigli. “Abbiamo capito come lavorare insieme per costruire qualcosa che i clienti apprezzeranno, perché allora tutti noi avremo successo – e ha aggiunto –. Sono più eccitato oggi che dieci anni fa, quando ho iniziato Zoom. Ecco perché non mi importa di questi movimenti a breve termine del prezzo delle azioni. Questo non cambierà nulla della nostra azienda“.
I cambiamenti futuri annunciati dal CEO Yuan
L’ambizione di Zoom di trasformarsi in una piattaforma di comunicazione leader nel settore, tuttavia, sta andando oltre i limiti imposti da solo video. A questo proposito, infatti, Eric Yuan ha rivelato: “Penso che la comunicazione video sia solo il punto di partenza. Ci sono un sacco di casi d’uso: ovunque, un click, a casa, sulla strada in un’auto Tesla, in ufficio, io e te possiamo parlare per ottenere cose fatte. Con la traduzione dal vivo, usando AR [realtà artificiale], VR [realtà virtuale] e AI [intelligenza artificiale], penso che il futuro sia super ampio”.
Yuan, dunque, è particolarmente entusiasta del potenziale degli avatar digitali per rappresentare i lavoratori mentre si muovono e parlano negli uffici virtuali; gli piace giocare con i filtri video e terminare le riunioni con dinamiche animazioni virtuali.
E, mentre Zoom continua ad offrire i suoi servizi a tutte le scuole che ne hanno bisogno, Yuan è contento di avere i suoi due figli più piccoli di nuovo nell’edificio. “Vogliamo che i bambini tornino a scuola“.