La Russia ha disattivato ogni accesso a Facebook, accusando il social network più famoso del mondo di censurare in modo ingiusto i media all’interno del Paese. Questa decisione porta alla società Meta una grande perdita di entrate.
Il divieto della Russia porta gravi perdite a Meta
La Russia ha disattivato l’accesso a Facebook, accusando il più grande social network del mondo di censurare ingiustamente i media all’interno del Paese. Questa decisione sta portando delle perdite per la società che si occupa di Facebook, Meta. Facebook ha circa 66 milioni di utenti in Russia, secondo Statista, società di monitoraggio dei dati. Lo scorso anno, l’app è riuscita a guadagnare 19,68 milioni di dollari per utente in Europa, secondo il primo rapporto annuale dell’azienda.
Questo significa che perderà circa 3,6 milioni al giorno, o addirittura 1,3 miliardi all’anno, a causa del divieto della Russia. In prospettiva, questo rappresenta poco più dell’1% delle entrate complessive di Meta, che nel 2021 ha incassato 117,9 miliardi di dollari.
Il divieto stabilito dalla Russia
Facebook e altre reti di social media sono state bloccate dalla Russia perché hanno cercato di reprimere la disinformazione durante l’invasione russa in Ucraina. La Russia aveva già limitato diversi accessi a Facebook dopo aver inserito etichette di verifica dei fatti su alcuni post pubblicati di organizzazioni mediatiche affiliate allo stato, per poi bandirne alcuni, com Sputnik e RT. Nick Clegg, presidente degli affari globali di Media, ha spiegato che il social network Facebook ha sventato una campagna di disinformazione guidata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina e un tentativo separato da parte di hacker di prendere di mira gli account Facebook di alcune persone ucraine particolarmente importanti.
Venerdì 4 marzo la Russia ha annunciato il divieto di accesso al social network, portando la società Meta a dover affrontare queste perdite di entrate.
