Il colosso tecnologico guidato da Mark Zuckerberg, Facebook, è stato multato per aver violato l’antitrust di Giphy. Per questo motivo, la società dovrà pagare 70 milioni di dollari.
Facebook viola l’antitrust di Giphy, multa da 70 milioni di dollari
Il garante della concorrenza del Regno Unito ha multato Facebook per 70 milioni di dollari (50,5 milioni di sterline) per non aver rispettato un ordine stabilito contestualmente al progredire della sua indagine antitrust su Giphy. La Competitions and Markets Authority (CMA) ha riferito che il social network non ha condiviso le informazioni relative alle modalità con le quali il database GIF è stato incorporato nel suo business, nonostante un ordine e ripetuti avvertimenti.
La CMA aveva emesso un ordine per bloccare Giphy dall’essere ulteriormente integrato nei prodotti di Facebook nel momento in cui ha aperto un’inchiesta nel mese di agosto per indagare sulla vicenda.
Il regolatore britannico ha precisato che Facebook aveva “significativamente limitato” i suoi aggiornamenti sull’acquisizione nonostante i ripetuti avvertimenti. Questa è stata la prima volta che una società è stata multata dalla CMA per non aver rispettato una delle sue indagini antitrust.
CMA, il comunicato diramato dal direttore senior delle fusioni Joel Bamford
In merito alla particolare circostanza, il direttore senior delle fusioni presso la CMA, Joel Bamford, ha dichiarato attraverso la diffusione di un comunicato ufficiale quanto segue: “Questo dovrebbe servire come un avvertimento a qualsiasi azienda che pensa di essere al di sopra della legge – e ha aggiunto –. Abbiamo avvertito Facebook che il suo rifiuto di fornirci informazioni importanti era una violazione dell’ordine ma, anche dopo aver perso il suo appello in due tribunali separati, Facebook ha continuato a ignorare i suoi obblighi legali“.
La risposta di Facebook alla multa sull’antitrust
Facebook ha respinto le accuse secondo le quali la sua acquisizione di Giphy avrebbe danneggiato la concorrenza tra i social network e nella pubblicità digitale e reputa ingiusta la multa.
A questo proposito, la società ha diramato un comunicato con in quale ha sottolineato: “Siamo fortemente in disaccordo con l’ingiusta decisione della CMA di punire Facebook per un approccio di conformità ai migliori sforzi, che la CMA stessa alla fine ha approvato”.
Nel mese di agosto, intanto, la CMA aveva avvertito Facebook avrebbe potuto essere costretto a vendere la startup che aveva acquisito per 400 milioni di dollari nel maggio 2020. Una simile circostanza era collegata alla preoccupazione che il controllo di Facebook sulla libreria GIF potrebbe, a lungo andare, danneggiare i rivali come Twitter, Snapchat e TikTok e ridurre la concorrenza tra i social network.
L’indagine della CMA continua, mentre i regolatori antitrust in Austria e Australia hanno aperto, a loro volta, le proprie indagini sull’accordo.
Le indagini antitrust e i colossi tecnologici
Facebook e i giganti tecnologici della Silicon Valley sono alle prese con molti controlli effettuati da parte dei regolatori antitrust in tutto il mondo e in patria, nell’ultimo anno. La FTC ha presentato un nuovo caso di monopolio contro Facebook nel mese di agosto, sostenendo che aveva usato la sua strategia di acquisizione per ostacolare la concorrenza dei rivali emergenti come Instagram e WhatsApp.