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Fin Fer, la transizione verde della siderurgia Made in Campania che investe su ambiente e futuro

Fin Fer, nata 40 anni fa nella Valle Caudina, è impegnata da anni nella salvaguardia del territorio.

Fin Fer

Fin Fer, nata 40 anni fa nella Valle Caudina, tra Benevento e Avellino, è impegnata da anni nella salvaguardia del territorio. L’azienda siderurgica campana punta sulla transizione verde.

La transizione verde della siderurgia Made in Campania che investe su ambiente e futuro

Fin Fer, nel corso degli anni, ha aumentato gli investimenti per ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente, mettendo al primo posto la salvaguardia del territorio. Ha rinnovato il parco macchine puntando sull’elettrico, puntando tutto sul green tech. Sono alcune delle attività di transizione verde di Fin Fer, azienda campana che commercializza prodotti siderurgici e effettua lavori di zincatura a caldo. “Dobbiamo tutto al nostro territorio. Qui nostro padre è partito da una piccola bottega e con il tempo abbiamo realizzato due strutture e due stabilimenti.

Per questo abbiamo voluto intraprendere in modo deciso la strada della tutela dell’ambiente. Un impegno dimostrato anche dalla certificazione EMAS, che ci permette di valutare e migliorare costantemente le nostre prestazioni ambientali” ha raccontato Sergio Finelli, responsabile di amministrazione e finanza in Fin Fer.

Per ridurre l’impatto sull’ambiente, l’azienda ha lavorato in varie direzioni, sostituendo i carrelli alimentati a diesel con carrelli ad energia elettrica, installando un impianto fotovoltaico che garantisce più del 60% di fornitura di energia elettrica da fonte pulita e rinnovabile e montando un sistema di abbattimento dei fumi prodotti durante le operazioni di taglio tramite laser o ossitaglio e di saldatura all’arco elettrico. “Abbiamo scommesso tutto sul green tech. Nel nostro stabilimento di Paolisi, per esempio, abbiamo sostituito il sistema di essiccamento delle polveri, basato sull’utilizzo di bruciatori alimentati a gas a metano, con una nuova tecnologia che è incentrata sulla iniezione di calce idrata all’interno della corrente fluida.

Questo porterà nel tempo a una diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 692000 kg. Mentre nello stabilimento di Rotondi abbiamo rimpiazzato l’impianto di produzione aria compressa con un nuovo sistema capace di variare i consumi di energia elettrica in funzione dei consumi di aria da parte delle varie utenze” ha aggiunto Finelli.

Fin Fer, l’azienda siderurgica campana che scommette sul green tech: tre fratelli e il sogno del padre

Fin Fer, azienda siderurgica campana, nel corso degli anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la siderurgia al Sud.

Si tratta di un risultato molto importante per un’azienda gestione familiare. “Quello che abbiamo capito è che bisogna sempre metterci la faccia quando vuoi gestire un’azienda. E non solo nel rapporto con i clienti, ma soprattutto con i collaboratori. Abbiamo sempre voluto che i nostri lavoratori si sentissero capiti, che potessero raccontarci i loro problemi, che trovassero in noi sempre delle porte aperte. A volte ci riesci, a volte meno, ma è importante l’approccio con cui affronti le relazioni con gli altri” ha dichiarato Sergio Finelli, che ha aggiunto che gli ultimi anni sono stati complicati per il settore siderurgico per via dell’innalzamento del costo delle materie prime e del consumo energetico. “Abbiamo conosciuto periodi difficili, ma negli anni sviluppi il DNA giusto di fronte alle crisi e impari a coglierne perfino le opportunità. Oggi per fortuna la situazione è più tranquilla. L’economia gira e c’è liquidità, in un settore che a fatica sta ritrovando una propria stabilità” ha concluso Finelli.

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Scritto da Chiara Nava

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