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Finanziamenti Ue alle ong: la mancanza di trasparenza preoccupa

Un'indagine mette in luce la frammentarietà delle informazioni sui fondi Ue destinati alle organizzazioni non governative

Immagine che rappresenta i finanziamenti Ue alle ong e la trasparenza
La mancanza di trasparenza nei finanziamenti Ue alle ong solleva preoccupazioni.

La mancanza di trasparenza nei finanziamenti

Secondo un’indagine condotta dalla Corte dei conti europea, i finanziamenti dell’Unione Europea alle organizzazioni non governative (ong) sono caratterizzati da una preoccupante mancanza di trasparenza. Laima Andrikienė, membro della Corte, ha presentato i risultati dell’audit, sottolineando come le informazioni sui fondi siano ancora “frammentarie e inattendibili”. Questo solleva interrogativi sulla reale distribuzione e sull’efficacia dei finanziamenti, che nel periodo 2021-2023 hanno raggiunto la cifra di 7,4 miliardi di euro.

Le cifre e la distribuzione dei fondi

Nel dettaglio, 4,8 miliardi di euro sono stati concessi dalla Commissione Europea, mentre 2,6 miliardi provengono dagli Stati membri. Tuttavia, la Corte mette in guardia sulla concentrazione di questi fondi, suggerendo che potrebbero essere destinati a un numero limitato di ong.

La mancanza di dati chiari e la frammentarietà delle informazioni non facilitano la trasparenza necessaria per valutare l’efficacia di tali investimenti. È fondamentale che i cittadini possano comprendere come vengono utilizzati i fondi pubblici e quali ong ne beneficiano.

Definizione e classificazione delle ong

Un altro punto critico emerso dall’indagine riguarda la definizione di organizzazione non governativa. La Corte ha evidenziato che nel 2024 l’Unione Europea ha fornito una definizione di ong come entità indipendenti e senza scopo di lucro. Tuttavia, questa definizione non garantisce che le ong siano correttamente classificate nel sistema di trasparenza finanziaria dell’Ue. Infatti, molte entità si autocertificano come ong senza che vi sia un controllo adeguato da parte della Commissione. Ciò ha portato a situazioni paradossali, come nel caso di un istituto di ricerca classificato come ong, nonostante la sua direzione fosse composta esclusivamente da rappresentanti governativi.

Le raccomandazioni della Corte dei conti

In risposta a queste problematiche, la Corte ha formulato tre raccomandazioni principali: garantire una classificazione coerente delle ong, migliorare la raccolta di dati sulle spese e verificare attivamente il rispetto dei valori dell’Ue da parte delle organizzazioni. Queste misure sono essenziali per accrescere la fiducia dei cittadini nelle ong e garantire una gestione più trasparente dei fondi pubblici. La Commissione Europea ha già risposto a queste raccomandazioni, accettando in parte le indicazioni fornite, ma la strada per una maggiore trasparenza appare ancora lunga e complessa.

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