Tutti coloro che possono essere inclusi nella cosiddetta “Gen Z” che sono alla ricerca di un lavoro, si stanno dedicando a carriere e alla costruzione di relazioni di lavoro completamente nuove rispetto al passato.
Gen Z, la rivoluzione attuata nelle carriere e nelle relazioni di lavoro
Un nuovo report condotto da Handshake ha rivelato che i giovani professionisti della Gen Z stanno ormai operando al di fuori dei canoni lavorativi tradizionali e stanno costruendo le rispettive carriere in un mondo virtuale.
Sulla base dei dati riportati dal sondaggio effettuato Handshack, entro i prossimi otto anni, il modo in cui i giovani professionisti della Gen Z stanno già interagendo con i datori di lavoro cambierà il posto di lavoro in modo rivoluzionario.
Per realizzare il report, Handshake, piattaforma che mette in contatto studenti e datori di lavoro, ha intervistato oltre 1.200 persone tra ex-alunni e laureandi e ha analizzato più di 2 milioni di connessioni quest’anno. La ricerca rivela che questo gruppo si avvicina al networking e alla ricerca di lavoro ricorrendo in modo soprendente al mondo virtuale. Questa tendenza, secondo l’azienda, è stata esasperata dalla pandemia. Nonostante il COVID-19, tuttavia, la Gen Z non solo è ottimista, ma è anche pronta a buttare via il “manuale del lavoro professionale” e a scriverne uno nuovo più affine alle nuove opportunità di carriera che caratterizzeranno il futuro.
Entro il 2030, la Gen Z costituirà il 30% della forza lavoro.
Quasi 7 persone su 10 in cerca di lavoro credono di non aver bisogno di incontrarsi di persona per creare una connessione professionale significativa.
Le donne sono il 26% più propense degli uomini a credere che non sia necessario incontrarsi di persona per creare una connessione professionale.
L’87% delle persone in cerca di lavoro, poi, crede che messaggiare con un datore di lavoro possa portare a ottenere un impiego.
“Con due terzi degli intervistati che hanno riferito di credere che le connessioni professionali possono avvenire completamente online, la domanda in corso non è se la Gen Z sia disposta a uscire da dietro i loro schermi, ma piuttosto se ne avranno bisogno”, ha osservato Christine Cruzvergara, responsabile della strategia educativa di Handshake.
Il report, infatti, sottolinea che la Gen Z considera internet come “il percorso verso il capitale sociale – una ricchezza di informazioni, risorse e potenziale di rete, facilitando l’accesso a un pool di lavoro più ricco e catalizzando reti professionali più ampie rispetto ai loro genitori”.
Inoltre, Christine Cruzvergara ha evidenziato: “Se il networking virtuale è il modo più efficace per ottimizzare una carriera e ha molti benefici collaterali intorno all’inclusione e alla convenienza, i Gen Zers faranno senza dubbio leva sulle loro competenze digitali-native per il prossimo futuro”.