È tempo di sinergie e consolidamenti anche nel settore della consulenza: le aziende richiedono ai partner sempre di più competenze pluri-specialistiche in ambito organizzativo e HR e metterle in comune può rivelarsi un vantaggio competitivo di non poco conto. Lo hanno capito e provato a renderlo esecutivo Eos Management Consulting e Glasford International ltaly, due eccellenze della consulenza manageriale italiana che hanno stretto una partnership per costituire un gruppo integrato nei servizi rivolti alle imprese. Il focus è su tre ambiti: Organizzazione, Executive Search e Human Capital. L’operazione è stata realizzata costituendo una holding che ha il controllo delle due aziende sottostanti che mantengono la piena autonomia operativa, ancorché in una logica di integrazione. Nasce così il Gruppo EOS-Glasford con oltre 40 professionisti e che ha nel suo DNA l’expertise internazionale di Glasford nell’Executive Search e le consolidate competenze di consulenza organizzativa e HR di EOS.
La governance della nuova società rispetta le aziende di provenienza: il presidente è il professor Maurizio Decastri, ordinario di Organizzazione Aziendale presso l’Università̀ di Roma Tor Vergata, CEO è Massimo Quizielvu’ di Glasford, mentre Consigliere è Mauro Ghiselli, CEO di Eos Management Consulting.
Abbiamo raggiunto Ghiselli per un commento sull’operazione e sul mercato della consulenza organizzativa e HR in Italia. «In un mondo che cambia sempre più velocemente, – spiega – il ruolo di una società di consulenza non può più limitarsi a implementare specifiche progettualità, ma deve essere in grado di affiancarsi ai clienti in modo olistico, garantendo visione d’insieme, allineamento con la strategia ed execution efficace. Il nuovo Gruppo sarà tra i pochissimi in Italia con le competenze e le professionalità adatte a farlo con successo».
Quali saranno le prossime sfide delle aziende che richiederanno un maggior coinvolgimento dei professionisti delle risorse umane nei prossimi anni?
«È un mondo che cambia velocemente e, con esso, cambiano i contenuti e i modelli di funzionamento. Per avere successo in questo contesto, alle aziende servono una capacità di governance che sappia tenere la “barra diritta”, un «contenitore» – l’assetto organizzativo – allo stesso tempo solido e flessibile e le persone giuste che lo facciano funzionare efficacemente. Inoltre, oggi sono possibili modalità di lavoro alternative e chi si affaccia sul mercato del lavoro è anche a queste che fa riferimento. Oggi abbiamo bisogno di un nuovo patto tra le persone e le aziende e queste ultime – all’interno di un contesto organizzato – devono aumentare la loro capacità di dare risposte alle esigenze che man mano si pongono»
Qual è, nello specifico, la proposta di EOS-Glasford?
«Le due società vantano competenze ed esperienze specifiche in molti ambiti specifici – Glasford nell’Executive Search e nei servizi di Assessment, Eos nell’Organizzazione Aziendale e nei servizi per lo Human Capital – ma è nostra convinzione che, in un mondo sempre più complesso, un approccio eccessivamente verticale non possa offrire il meglio.
Dobbiamo essere capaci di contestualizzare le tematiche che ci vengono poste in un orizzonte più ampio, fortemente ancorato alle traiettorie strategiche, senza rimanere circoscritti alle sole criticità contingenti. Per questo ci proponiamo al mercato con un ventaglio di servizi integrato e un approccio definibile come “multi-specialistico”. Il nostro ruolo è aiutare le aziende a portare a terra, a implementare le loro strategie. E per fare questo non basta solo sapere individuare le soluzioni giuste, serve anche sapere renderle effettive. In definitiva, noi abbiamo la stessa mission dei manager: fare accadere cose che da sole non accadrebbero».
E in che modo riuscite ad accompagnare le aziende in questo processo?
«Serve un grandissimo esercizio di ascolto, una comprensione chiara della strategia, la capacità di cogliere i cambiamenti e le prospettive nuove che si dischiudono nel cammino.
Il cliente talvolta ci contatta immaginando un certo bisogno e un certo tipo di supporto specifico. Noi, lavorando insieme e allargando la prospettiva, abbiamo il compito di riuscire a inquadrare l’esigenza manifestata in una prospettiva più completa perché solo così siamo in grado di fornire un aiuto di valore. Ciò può solo avvenire in una stretta sinergia e cooperazione con l’Azienda: la consulenza porta prospettive, modelli e ipotesi di soluzione, ma le specificità e i profili di fattibilità legati al proprio business non possono che risiedere nell’Azienda stessa: solo lavorando insieme si possono identificare e implementare soluzioni che risultino realmente utili, in modo pragmatico».
Contestualmente all’annuncio dell’accordo avete presentato un libro che prospetta per l’Italia un nuovo Rinascimento. In che senso?
«La media impresa italiana può vantare punti di forza ed eccellenze straordinari e forse unici al mondo: è veloce, organizzata e punta a fare bene le cose.
Inoltre, in termini differenziali rispetto ad altri Paesi, emerge una maggiore propensione a trovare con rapidità soluzioni efficaci e pragmatiche. La criticità è, semmai, nella capacità del regolatore di far funzionare il sistema in modo efficace. Ma le premesse per un ruolo da protagonisti, un nuovo Rinascimento, appunto, per il sistema Italia, sono alla nostra portata».