Il cambiamento di Google e il futuro delle estensioni
Google ha avviato il processo di disattivazione delle estensioni basate su Manifest V2 nel suo browser Chrome, un cambiamento che avrà un impatto significativo su molti utenti e sviluppatori. Questa decisione, annunciata all’inizio di agosto 2024, segna una transizione importante verso un nuovo standard, Manifest V3, che promette di migliorare la sicurezza ma limita anche le funzionalità di alcune estensioni, in particolare degli ad blocker come uBlock Origin.
Mozilla e la sua posizione su Manifest V2
Contrariamente a Google, Mozilla ha dichiarato che continuerà a supportare Manifest V2 nel suo browser Firefox. Questa scelta offre agli utenti una maggiore libertà di scelta e la possibilità di utilizzare estensioni che potrebbero non essere compatibili con il nuovo standard.
Mozilla ha sottolineato l’importanza di rispettare il proprio manifesto, che promuove la libertà per sviluppatori e utenti, garantendo così un ecosistema più aperto e accessibile.
Le implicazioni per gli utenti e gli sviluppatori
Con l’introduzione di Manifest V3, Google ha sostituito l’API Blocking Web Request di Manifest V2 con l’API Declarative Net Request. Questa modifica limita le capacità delle estensioni di filtrare i contenuti, rendendo alcuni ad blocker meno efficaci. Gli utenti di Chrome hanno già iniziato a ricevere notifiche riguardanti la disattivazione di uBlock Origin, mentre gli sviluppatori stanno cercando di adattarsi a queste nuove restrizioni. Ad esempio, lo sviluppatore di uBlock Origin ha creato una versione Lite dell’estensione, compatibile con Manifest V3, ma con funzionalità ridotte.
La risposta di Microsoft e il panorama futuro
Anche Microsoft ha seguito la scia di Google, eliminando il supporto per Manifest V2 nella sua ultima versione di Edge, basata su Chromium. Gli utenti di Edge si troveranno di fronte a situazioni simili a quelle degli utenti di Chrome, con la disattivazione di estensioni che non si adattano al nuovo standard. Questo cambiamento potrebbe spingere gli utenti a esplorare alternative come Firefox, dove il supporto per Manifest V2 rimarrà attivo, garantendo così una maggiore flessibilità e opzioni per la personalizzazione del browser.