Google e il diritto d’autore: test estremo per le news in Europa

L'1% degli utenti in alcuni paesi non vedrà più le notizie nel motore di ricerca.

Logo di Google con simbolo del diritto d'autore
Scopri come Google affronta il diritto d'autore in Europa.

Il contesto della direttiva sul diritto d’autore

La direttiva sul diritto d’autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale, approvata nel 2019, ha introdotto importanti cambiamenti per il panorama dell’informazione online. In particolare, la normativa stabilisce che gli editori debbano ricevere un compenso per le notizie pubblicate online. Questo è un passo significativo per garantire che i contenuti giornalistici vengano adeguatamente remunerati, specialmente in un’epoca in cui il consumo di notizie è prevalentemente digitale.

Il programma Extended News Previews di Google

Per rispettare questa direttiva, Google ha avviato il programma Extended News Previews, sottoscrivendo oltre 4.000 accordi con editori in 20 paesi europei. Questi accordi mirano a garantire che gli editori ricevano un compenso per le notizie visualizzate nel motore di ricerca.

Tuttavia, nonostante gli sforzi, Google ha affrontato delle sfide, come dimostrato dalla multa di 250 milioni di euro ricevuta in Francia per non aver rispettato gli impegni assunti nel 2022.

Il test estremo: cosa significa per gli utenti?

Recentemente, Google ha annunciato un test “estremo” in cui l’1% degli utenti in paesi selezionati, tra cui Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Spagna, non vedrà più le notizie nel motore di ricerca. Questo esperimento ha lo scopo di valutare l’impatto della visualizzazione delle notizie sul traffico verso i siti degli editori. Google sostiene che la presenza delle notizie nel motore di ricerca incrementi il traffico, ma questo test potrebbe rivelare una realtà diversa.

Le reazioni degli editori e le sfide legali

In risposta a queste misure, alcuni quotidiani francesi, tra cui Le Monde, Le Figaro e Le Parisien, hanno denunciato X (ex Twitter) per non aver fornito le informazioni necessarie per calcolare il compenso dovuto. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’equità delle pratiche di compenso nel settore dell’informazione. Il processo legale avrà inizio a Parigi, evidenziando le tensioni tra le piattaforme digitali e gli editori tradizionali.

Conclusioni sul futuro dell’informazione online

Il futuro dell’informazione online è in continua evoluzione, e le misure adottate da Google rappresentano solo un capitolo di una storia più ampia. Con l’aumento della digitalizzazione, è fondamentale trovare un equilibrio tra l’accesso alle notizie e la giusta remunerazione per i creatori di contenuti.

Solo il tempo dirà se queste iniziative porteranno a un cambiamento positivo nel settore.

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