Il monopolio di Google nell’advertising online
Recentemente, Google ha subito una seconda sconfitta legale contro il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, questa volta riguardante il mercato dell’advertising online. La giudice Leonie Brinkema ha stabilito che l’azienda di Mountain View detiene un monopolio in questo settore, violando le leggi antitrust, in particolare il Sherman Act. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni significative per Google, inclusa la possibilità di dover vendere alcuni dei suoi servizi.
Le accuse del Dipartimento di Giustizia
Il Dipartimento di Giustizia ha presentato la denuncia contro Google a fine gennaio 2023, evidenziando che il monopolio dell’azienda si estende su tre mercati distinti: i publisher ad server, utilizzati dagli editori per vendere spazi pubblicitari; gli advertiser ad network, impiegati dagli inserzionisti per acquistare spazi pubblicitari; e gli ad exchange, che operano tramite aste in tempo reale.
Durante il processo, gli avvocati del governo hanno dimostrato come Google abbia illegalmente collegato due dei suoi servizi principali, DoubleClick For Publishers e AdX, all’interno della piattaforma Ad Manager, rafforzando ulteriormente la sua posizione dominante.
Le conseguenze della sentenza
La giudice Brinkema ha confermato che Google ha il monopolio nei mercati dei publisher ad server e degli ad exchange, ma ha escluso il terzo mercato, quello degli advertiser ad network, dove Google Ads e DV360 non sono considerati monopolisti. In risposta alla sentenza, Google ha annunciato l’intenzione di presentare appello, sostenendo che gli editori hanno la libertà di scegliere tra diversi strumenti pubblicitari. Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia ha chiesto la vendita di Ad Manager come rimedio per ripristinare la concorrenza nel settore.
Il futuro dell’advertising online
Con una quota di mercato stimata dell’87%, la posizione di Google nell’advertising online è sotto esame non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, dove è stata avviata un’indagine simile. L’esito di queste indagini potrebbe portare a conseguenze analoghe a quelle già viste negli Stati Uniti, con potenziali vendite di strumenti e servizi che potrebbero colpire duramente le finanze dell’azienda. La battaglia legale di Google rappresenta un momento cruciale per il futuro del mercato pubblicitario online e per la concorrenza nel settore tecnologico.