Sundar Pichai, amministratore delegato di Google e della società madre, Alphabet, ha inviato una lettera ai dipendenti, chiedendo loro di lavorare di più e annunciando lo stop alle assunzioni.
Google chiede ai dipendenti di lavorare di più
Sundar Pichai, amministratore delegato di Google e della società madre, Alphabet, ha inviato una lettera a tutti i dipendenti, che diversi siti americani hanno deciso di pubblicare. Una nota in cui ha ringraziato tutti per i risultati raggiunti, ma in cui ha annunciato “un rallentamento delle assunzioni”. “Dobbiamo avere un piglio più imprenditoriale, lavorare con un maggiore senso di urgenza, più concentrazione e più fame di quanto abbiamo fatto nei giorni più luminosi” ha scritto il CEO di Google, chiedendo di lavorare più duramente.
Alcune frasi e alcune espressioni usate nella lettera hanno fatto ipotizzare che potrebbero anche esserci dei licenziamenti. Il CEO ha parlato di “uno scenario economico globale incerto”, annunciando il rallentamento delle assunzioni. La lettera arriva non a caso nel momento in cui la crescita di Alphabet, alimentata dalla pandemia, ha iniziato a rallentare. Nel primo trimestre i profitti sono scesi dell’8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le entrate sono aumentate, ma sono sempre sotto le aspettative di Wall Street e il titolo ha perso l’11% dall’inizio dell’anno.
L’invito a lavorare più duramente è rischioso. Potrebbe scontrarsi con una nuova sensibilità acquisita verso il bilanciamento tra lavoro e vita privata, per il benessere psicologico dei lavoratori. Sempre meno persone sono disposte ad accettare di lavorare di più.
È giusto sottolineare che l’ultimo anno è stato quello della Grandi dimissioni, soprattutto tra chi si trova nella fase cruciale della carriera. Come dimostrato dallo studio Who is driving the Great Resignation? di Ian Cook, pubblicato sull’Harvard Business Review, il tasso di dimissioni tra gli impiegati tra i 30 e i 45 anni è aumentato del 20% tra il 2020 e il 2021.
La lettera di Sundar Pichai
La lettera di Sundar Pichai ai dipendenti di Google è davvero molto chiara. Prima di tutto il CEO ha voluto ringraziare tutti per il lavoro effettuato fino a questa prima metà del 2022, sottolineando che pensando ai prossimi mesi è evidente che l’attenzione è sullo “scenario economico globale incerto”. “Come tutte le aziende, non siamo immuni al vento contrario economico.
Un aspetto della nostra cultura a cui tengo molto è che non abbiamo mai visto sfide di questo tipo come ostacoli. Al contrario, le abbiamo viste come opportunità per andare più a fondo nelle questioni che ci riguardano e per investire a lungo termine” ha scritto Pichai, che ha sottolineato che la loro missione è quella di organizzare l’informazione nel mondo per renderla accessibile a tutti, che può essere realizzata grazie alla conoscenza e all’informatica. Dopo aver elencato qualche successo ottenuto dall’azienda, il CEO ha annunciato il rallentamento delle assunzioni.
“Guardando avanti, dobbiamo avere un approccio più imprenditoriale, lavorare con un maggiore senso di urgenza, più concentrazione e più fame rispetto a ciò che abbiamo dimostrato nei giorni più luminosi. In alcuni casi, questo significherà consolidarci laddove c’è una sovrapposizione di investimenti e razionalizzare i processi. In altri casi, vorrà dire fermare lo sviluppo e ripensare la dislocazione di risorse verso aree con un più alto grado di priorità. Rendere l’azienda più efficiente è un compito che spetta a tutti noi. Creeremo ulteriori strumenti per rendervi coinvolti e permettervi di condividere idee utili, perciò restate sintonizzati” ha scritto Pichai, chiedendo ai dipendenti di lavorare più duramente.
Non solo Google
La nuova strategia che ha annunciato Google rispecchia perfettamente quella di altre aziende tecnologiche, che in questo momento stanno attraversando un periodo particolare e delicato. Microsoft ha inaugurato l’anno fiscale 2023 con l’annuncio di oltre 1.000 licenziamenti. Un mese fa Elon Musk ha fatto sapere che vuole licenziare il 10% del personale Tesla e questa settimana ha lasciato a casa oltre 220 dipendenti alla guida autonoma. Twitter ha licenziato il 30% del team dedicato all’acquisizione di nuovi talenti, dopo aver annunciato il blocco delle assunzioni. Netflix, che ha perso moltissimi abbonati, ha licenziato 300 dipendenti, mentre Coinbase ne ha licenziati 1.100. Anche GameStop ha annunciato la riduzione del personale, così come Spotify, Uber, Snap e Meta. È un momento davvero difficile nel mondo del lavoro e questo fenomeno non riguarda solo le grandi aziende. La startup di guida autonoma Argo AI, sostenuta da Ford e Volkswagen, ha licenziato 150 persone.