Introduzione a Veo 2 di Google
Google ha recentemente introdotto Veo 2, un innovativo generatore di video basato su intelligenza artificiale, disponibile esclusivamente per gli utenti che sottoscrivono il piano premium Gemini Advanced. Questa mossa rappresenta una risposta strategica alla crescente concorrenza nel settore, in particolare a Sora di OpenAI, e segna un passo significativo nell’evoluzione degli strumenti di creazione video.
Caratteristiche principali di Veo 2
Gli abbonati a Gemini Advanced possono accedere a Veo 2 attraverso un menu a tendina nelle applicazioni Gemini. Questo strumento consente di generare clip video di otto secondi con una risoluzione di 720p e un rapporto di aspetto di 16:9. Gli utenti possono facilmente condividere i video creati su piattaforme come TikTok e YouTube tramite il pulsante “Condividi” integrato.
Inoltre, i video possono essere scaricati come file MP4, sebbene con una filigrana SynthID di Google, che garantisce la tracciabilità del contenuto.
Limiti e integrazioni future
È importante notare che Google ha stabilito un limite, non specificato, al numero di video che gli utenti possono generare mensilmente. Attualmente, i piani business e education di Google Workspace non supportano questa funzionalità. In aggiunta, Google sta integrando Veo 2 con Whisk, una funzione sperimentale di Google Labs, che permette di utilizzare immagini come prompt per generare nuovi contenuti visivi. La nuova funzionalità Whisk Animate consente di trasformare immagini generate in video di otto secondi, ampliando ulteriormente le possibilità creative per gli utenti.
Implicazioni per il settore creativo
La crescente diffusione di strumenti come Veo 2 ha suscitato preoccupazioni tra artisti e professionisti del settore creativo.
Secondo uno studio del 2024 dell’Animation Guild, il sindacato degli animatori di Hollywood, si prevede che l’intelligenza artificiale metterà a rischio oltre 100.000 posti di lavoro nei settori del cinema, della televisione e dell’animazione entro il 2026. Questa situazione solleva interrogativi sulla sostenibilità delle carriere creative in un panorama sempre più dominato dalla tecnologia.