Ha 19 anni, ha inventato il braccio open source e lavora per la Nasa

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Segnatevi questo nome: Easton LaChappelle. Ha 19 anni ed è il giovane maker statunitense che ha inventato la prima protesi del braccio open source, che non solo è azionata col pensiero, ma costa oltre cento volte meno delle protesi attualmente in circolazione.

Easton, forse per la sua giovanissima età ma soprattutto per la portata rivoluzionaria della sua invenzione, negli Usa è già un mito. Qualche giornale ha anche azzardato un titolo: “il nuovo Steve Jobs”. Ma il picco della popolarità lo ha raggiunto quando la mano del suo braccio artificiale è stata stretta dal presidente Barack Obama, che lo ha ricevuto alla Casa Bianca e lo ha indicato pubblicamente come esempio da seguire.

Easton LaChappelle ricevuto alla Casa Bianca da Obama. Foto: Aude Guerrucci/Pool/Corbis

L’INTUIZIONE DEL PICCOLO MAKER

LaChapelle aveva 14 anni quando ha sviluppato la prima versione del suo braccio bionico.

Il ragazzo, che anziché giocare ai videogames studiava da autodidatta le basi della programmazione e della robotica, un giorno ha chiesto ai genitori di accompagnarlo ad una fiera di scienza locale. Lì tra gli stands conosce una bimba di 7 anni con una protesi al braccio: “costa 80.000 dollari”, gli rivelò la piccola. E per chi non può permettersi di spendere una cifra del genere? Presto detto: rientrato a casa Easton decise di iniziare a studiare una soluzione per dare uno scopo sociale alla sua grande passione, inventando una protesi innovativa e, soprattutto, accessibile a tutti.

In pochi mesi il primo prototipo di mano artificiale è pronto. La spesa totale è di 350 dollari, utilizza software open source e per le parti meccaniche un controller della Nintendo (il Power Glove), mattoncini Lego e pezzi stampati con la sua stampante 3D.

LA PROTESI FAI-DA-TE CONTROLLATA CON LA MENTE

Nei tre anni successivi a quella fiera LaChapelle ha lavorato a lungo alla sua protesi. Easton sogna in grande: perché solo una mano, creiamo il braccio completo… fino alla spalla!Così nasce Robotic Arm V 1.0. Nel nuovo prototipo i mattoncini Lego sono sostituiti da parti plastiche stampate in 3D realizzate con modelli open che il giovane maker ha trovato su Thingiverse. L’arto completo pesa 2 kg (più leggero di un braccio umano) ed ogni suo componente può essere stampato con una qualsiasi stampante 3D di uso domestico.

Il Robotic Arm di Easton LaChapelle. Foto: www.unlimitedtomorrow.com

A controllare i movimenti ci pensa un microcontroller derivato da Arduino (Teensyduini), corredato da decine di sensori, circuiti di amplificazione e ricevitori Bluetooth, che con una cuffia EEG rilevano l’attività cerebrale di chi la indossa e traducono i segnali elettrici in comandi.

La mano è dotata anche di un sistema di feedback sensoriale, che al tocco vibra dando la sensazione del movimento proprio come il DualShock della PlayStation. Costo totale 500 dollari.

LaChapelle non è geloso delle sue scoperte, e ha deciso di mettere sul suo sito tutto il progetto con licenza Creative Commons, perché tutti possano usufruirne e migliorarlo.

IL CROWDFUNDING PER FINANZIARE IL PROGETTO

Il giovane maker ha avviato ora una raccolta di fondi su GoFundMe per approfondire le ricerche, comprare nuove stampanti 3D, materiali e, soprattutto, acquisire manodopera. Il sogno di LaChapelle, “dare questa tecnologia tutte le persone che ne hanno davvero bisogno”.

Insomma, negli Usa è già Easton-mania, e mentre la Nasa lo chiama a collaborare al progetto Robonaut, è già stato promosso nel pantheon delle persone più influenti nel mondo da Luminaries.Mica male per un maker di 19 anni!

Originariamente pubblicato su chefuturo.it

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Scritto da chef

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