Spesso da queste pagine abbiamo affermato come l’innovazione è sempre sociale o non è innovazione. Lasciando stare ogni implicazione politica (seppur importantissima per non scambiare l’innovazione coi caroselli della corsa di chi fa/produce/vende/metteinmostra l’ultimo gadget tecnologico) ci fa piacere raccontare come una storia personale, fortunatamente finita bene, si trasforma nella necessità di dare un senso alle proprie competenze tecnologiche maturate in anni di studi e lavoro sul campo.
Credits: www.i3-dermoscopy.it
È la storia di un mio caro amico, Antonio Pietrosanto, Ordinario di Misure Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno, noto tra di noi perché tra i pochi professori impegnati a creare opportunità per tutti gli studenti che avessero idee brillanti e poche possibilità concrete di poter essere assorbiti dal mondo accademico.
Tutto questo molto prima che parole come spinoff e startup divenissero la moda del momento.
“Una giornata al mare con amici, qualcuno che mi osserva la schiena e dice: ma cos’hai qui?” Siamo nell’estate 2000 e questa domanda è l’inizio inconsapevole di un percorso che dopo 15 anni porterà alla nascita di I3DermoscopyApp messo a punto da Hippocratica Imaging per fornire un sostegno software ai dermatologi nella diagnosi del melanoma.
DALLA DIAGNOSI ALLA CURA DEL MELANOMA
La lesione “sospetta” sulla schiena del prof Pietrosanto fu diagnosticata come melanoma dalla prof.ssa Gabriella Fabbrocini, docente di Dermatologia e Venereologia dell’Università Federico II di Napoli, che gli era stata indicata come uno dei massimi esperti a livello internazionale nello studio e nella diagnosi precoce del melanoma.
Fortunatamente il professore fu immediatamente operato e salvato da una evoluzione terribile del male. Tuttavia da buon ricercatore non è riuscito a vivere la sua degenza e le successive cura da “paziente” e la curiosità di capire come facessero i dermatologi a individuare il tipo di lesione cutanea dalle immagini dermatoscopiche fu enorme e lo scambio di informazioni con la professoressa, che intanto lo aveva preso in cura, fece scaturire un’idea di collaborazione scientifica tra i rispettivi gruppi di ricerca.
Sono stati necessari più di 10 anni di ricerca, nei quali la collaborazione tra i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno e quelli del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, è andata avanti senza soste.
Il risultato è stato una piattaforma software, un motore inferenziale, che elabora l’immagine presa con il dermatoscopio e genera una diagnosi corredata da immagini relative ad una serie di parametri. La piattaforma è stata oggetto in questi anni di numerose pubblicazioni internazionali consentendo il confronto con la comunità scientifica internazionale.Un lavoro intenso di ricerca fino a quando nel 2014 nasce Hippocratica Imaging srl una startup che mira a dare una opportunità ai giovani ricercatori che in questi anni hanno lavorato al progetto e che, approfittando di un programma di agevolazioni “Smart&Start” di Invitalia, hanno potuto fare un ulteriore investimento in un’attività di sviluppo che servisse a trasformare un prototipo di ricerca in un servizio funzionante e facilmente fruibile.
UN HACKATHON PER METTERE LA PERSONA AL CENTRO DELLA CURA
Tuttavia la vision di questo multiforme gruppo di lavoro è quella di coniugare l’innovazione rappresentata dalle tecnologie dell’informazione con la tradizione della Scuola Medica Salernitana (la più antica in Europa) che vede la persona sempre protagonista del processo di guarigione. Per lanciare la loro scoperta hanno deciso prima di ogni cosa non di organizzare un congresso o un giro per gli investitori, ma un hackaton, il primo il primo hackathon italiano sul tema dell’e-health applicato alla diagnosi del melanoma.
Hacking melanoma è un incontro a metà tra un hackathon e un evento di co-design, organizzato da Hippocratica Imaging nello splendido scenario di Capri, Dal 30 ottobre al 1 novembre 2015, dove “i ragazzi” hanno voluto far confrontare i maggiori esperti internazionali di dermatologia in modo informale e paritario con con programmatori, business trader, web designer, esperti di comunicazione, pazienti ed ex pazienti per confrontarsi sul tema dell’ e-health e trovare insieme nuove strade per lo sviluppo del settore e non solo dell’app.
Infatti parte delle loro ricerche saranno rilasciate “free” per applicazioni che facciano evolvere lo stato della ricerca. Una 24 ore intensa, dove professionalità diverse, discipline apparentemente lontane, storie e idee innovative troveranno il modo di confrontarsi di continuo su quattro aree tematiche, tanti gruppi di lavoro e un continuo incontro di punti di vista e esperienze personali che avranno modo di contaminarsi, col comune obiettivo di dare nuovi strumenti alla battaglia contro il melanoma.
UNA SFIDA DOVE VINCONO TUTTI
Ci sarà una giuria di esperti capitanata dallo scienziato e hacker Salvatore Iaconesi che con la performance radicale La Cura ci ha indicato una strada dove tutti siamo chiamati a cambiare il significato della parola “cura” e che possiamo trasformare il ruolo della conoscenza tornado ad “essere umani”. Anche per questo la giuria sarà lì e non giudicherà ma coccolerà tutti i lavori, perché a differenza di altri eventi simili questo sarà l’unico caso in cui vinceranno tutti!
Noi stiamo sostenendo l’iniziativa e ci saremo, la location è bellissima, stanno arrivando un bel po’ di richieste cerchiamo ancora esperti di user experience, image segmentation, analisi di big data, web application Intelligenza artificiale (di ultima generazione) e bioetica. Se vi riconoscete in questi profili registratevi sul form del sito e scaricate tutte le informazioni utili oppure segnalate la vostra richiesta di partecipazione scrivendo direttamente a questo indirizzo: [email protected] Saremo Felici di avervi con noi. L’unione fa la forza.
ALEX GIORDANO