Chi decide cosa lasciare online ha più potere del diritto e dei giudici. L’odio online è diventato una valuta, una merce di scambio. “Tutti parlano di bitcoin, ma oggi la vera valuta per ottenere consenso e profitto nel modo digitale è l’uso di espressioni d’odio”, commenta Giovanni Ziccardi, professore associato di informatica giuridica all’Università Statale di Milano. Il fenomeno delle espressioni d’odio online, il cosiddetto hate speech, è quanto mai attuale; per questo l’Unione Europea sta lavorando da qualche tempo