Introduzione ai buchi neri e al loro comportamento
I buchi neri, affascinanti oggetti celesti, continuano a suscitare l’interesse di astronomi e scienziati di tutto il mondo. Questi misteriosi corpi celesti, che si formano dalla morte di stelle massicce, hanno la capacità di attrarre e inghiottire materia, ma il modo in cui avviene questo processo è ancora oggetto di studio. Recenti ricerche condotte dal telescopio Xmm-Newton dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) hanno rivelato che i meccanismi di accrescimento della materia nei buchi neri potrebbero essere più complessi di quanto si pensasse in precedenza.
Il disco di accrescimento e l’emissione di raggi X
Quando la materia si avvicina a un buco nero, essa non viene immediatamente inghiottita. Invece, orbita attorno al buco nero formando un disco di accrescimento.
Questo disco è composto da gas e polveri che, a causa della gravità intensa del buco nero, si riscaldano e iniziano a emettere radiazioni ultraviolette. Queste radiazioni interagiscono con una corona di gas elettricamente carico che circonda il buco nero, causando un aumento dell’energia e trasformando i raggi UV in raggi X. È proprio l’emissione di questi raggi X che consente agli scienziati di studiare l’attività dei buchi neri, poiché essi stessi non possono essere osservati direttamente.
Osservazioni recenti e nuove ipotesi
Il telescopio Xmm-Newton, lanciato nel 1999, ha dedicato particolare attenzione a un buco nero supermassiccio noto come 1ES 1927+654. A partire dal 2022, gli scienziati hanno notato variazioni significative nell’emissione di raggi X provenienti da questo buco nero.
Queste oscillazioni potrebbero indicare che un oggetto di grandi dimensioni, come una nana bianca, sta entrando nel disco di accrescimento e orbitando attorno al buco nero prima di essere inghiottito. Megan Masterson, dottoranda presso il Massachusetts Institute of Technology, ha calcolato che questo oggetto avrebbe dovuto oltrepassare l’orizzonte degli eventi all’inizio del 2024, ma le oscillazioni sono continuate anche dopo questa data, suggerendo che il buco nero potrebbe consumare la materia in modo graduale anziché in un singolo boccone.
Il futuro delle osservazioni sui buchi neri
Le ipotesi attuali suggeriscono che il buco nero 1ES 1927+654 potrebbe essere coinvolto in un processo di strappo di materia da parte della nana bianca, rallentando così il suo avvicinamento all’orizzonte degli eventi.
Sebbene non ci siano certezze, gli scienziati sperano che il Laser Interferometer Space Antenna (Lisa), previsto per il lancio attorno al 2030, possa fornire ulteriori informazioni su questa interazione. Se esiste una nana bianca in orbita attorno al buco nero, Lisa dovrebbe essere in grado di rilevarla, offrendo così nuove prospettive sulla dinamica dei buchi neri e sul loro comportamento.