“Il denaro non è un oggetto. Ma forse questo vale solo per pochi fortunati. E naturalmente il denaro è un oggetto: si strappa, va a fuoco, si può persino indossare, ed è oggetto di ossessione, indagine, aspirazione, rimorso, godimento, disprezzo, curiosità e di ogni altro sentimento immaginabile”. Da oggi anche in Italia è in libreria “The End of Money”, il best seller di David Wolman, firma familiare per i lettori di CheFuturo! e Smartmoney.
Un’inchiesta che va alla ricerca delle persone, delle tecnologie, dei luoghi che per primi hanno aperto la strada all’idea di un mondo senza soldi. Quello di Wolman, giornalista americano con all’attivo collaborazioni per Wired, Wall Street Journal, Mother Jones e Forbes, è un testo che affronta la sfiducia nei confronti delle valute nazionali.
Ma non solo. Racconta dello sviluppo di monete alternative e virtuali, affronta le preoccupazioni ambientali per la produzione di denaro, il trionfo delle nuove tecnologie digitali. E l’ondata di prove contro il contante, accusato di penalizzare i poveri più di chiunque altro.
I soldi sono il tema centrale di un testo provocatorio. Eppure, secondo la sorprendente ipotesi dell’autore ben presto ne faremo a meno.
Grazie alla tecnologia. Ma “The End of Money” è anche la storia di un viaggio, quello compiuto dall’autore alla ricerca delle persone che stanno lavorando per realizzare una civiltà in senza contanti e di quelle che invece stanno cercando di fermarla. Tra le storie più affascinanti quella del chimico, inventore e avvocato Robert Hahl, che ha brevettato un sistema per utilizzare l’energia come merce di scambio.
“Il libro – scrive Riccardo Luna, che ne ha curato la prefazione – serve a capire non la fine del denaro, ma in che maniera il denaro può tornare alla sua funzione originale: far girare l’economia e servire i consumatori”.
Il libro di Wolman è il primo volume delle nuova collana nata dalla collaborazione tra CheBanca! e CheFuturo!, interamente dedicata al futuro dei soldi e alla digitalizzazione dei servizi bancari.
“Una collana simile non c’era prima in Italia – dichiara Roberto Ferrari, Direttore Generale di CheBanca! – come non esistevano sino a pochi anni fa CheBanca! e CheFuturo!. Con CheFuturo abbiamo voluto creare uno spazio in Italia dove poter riflettere sulla trasformazione in atto nel nostro settore e poter favorire l’introduzione di soluzioni sempre più innovative e rivolte verso il futuro.
Fedeli al nostro DNA: siamo nati nel 2008 come prima banca multicanale, con l’obiettivo di trasformare l’attuale servizio bancario in Italia e con l’innovazione come cuore della nostra strategia”.
“Si inizia con un libro che è già un classico – racconta ancora Riccardo Luna – a dispetto del pochissimo tempo da quando è uscito negli Stati Uniti. Vogliamo continuare a seminare buone idee, voglia di cambiare, energia per arrivare fino in fondo”.