Il riscaldamento globale e le sue conseguenze
Il Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio di monitoraggio climatico dell’Unione Europea, ha recentemente dichiarato di essere “virtualmente certo” che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. Questa previsione mette in evidenza l’impatto devastante della crisi climatica sul nostro ambiente e ha spinto esperti e scienziati a lanciare un appello urgente alle autorità di tutto il mondo affinché pongano il clima al centro delle loro agende politiche.
Secondo il rapporto di Copernicus, il 2024 potrebbe segnare un aumento della temperatura globale di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Questo sviluppo ha suscitato notevole preoccupazione tra gli esperti, che vedono in questo dato una chiara indicazione della gravità della situazione climatica attuale.
Le temperature record e le loro implicazioni
Samantha Burgess, vicedirettrice del C3S, ha affermato che i dati recenti rappresentano “una nuova pietra miliare” nelle registrazioni delle temperature globali. Questi dati dovrebbero fungere da catalizzatore per aumentare le ambizioni in vista della Cop29, la conferenza sul cambiamento climatico che si svolgerà a Baku. Il rapporto evidenzia che, negli ultimi 12 mesi, il pianeta si è riscaldato in media di 1,62°C rispetto ai decenni tra il 1850 e il 1900, un dato allarmante che richiede azioni immediate.
Particolarmente preoccupante è il fatto che il mese di ottobre 2024 è già stato registrato come il secondo più caldo mai osservato, con un aumento di 1,65°C rispetto al periodo pre-industriale. Questo riscaldamento ha già iniziato a influenzare diversi ecosistemi, come dimostrano i dati sul ghiaccio marino.
Nel Mar Glaciale Artico, l’estensione del ghiaccio ha raggiunto il quarto livello più basso di sempre, con una diminuzione del 19% rispetto alla media storica.
Le sfide future e la necessità di azioni concrete
Nonostante gli impegni assunti dai leader mondiali per limitare il riscaldamento globale, le ricerche dimostrano che gli sforzi finora sono stati insufficienti. Il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha recentemente pubblicato il suo Emissions Gap Report 2024, evidenziando che le emissioni di gas serra sono aumentate dell’1,3% a livello globale nell’ultimo anno. Questo aumento rappresenta un passo indietro rispetto agli obiettivi fissati per contenere il riscaldamento sotto i 1,5°C.
Inoltre, la questione del finanziamento per affrontare la crisi climatica rimane critica.
L’UNEP stima che il deficit di finanziamento per l’adattamento ai cambiamenti climatici si aggiri tra 194 e 366 miliardi di dollari all’anno. Questo gap finanziario è un ostacolo significativo per l’attuazione delle politiche necessarie a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.