Chi pensa che si tratti di una semplice bevanda si sbaglia. Il caffè è tradizione, cultura e storia.
Dalla pianta Coffea Arabica da cui vengono ricavati i chicchi fino alle capsule caffitaly, il caffè è un rito che accompagna tanti piccoli piacevoli momenti della giornata. Al mattino diffonde il suo profumo per tutta la casa, scandisce le pause lavorative, aiuta a non lasciarsi abbattere dal torpore del primo pomeriggio ed è la migliore scusa per passare del tempo in compagnia di qualcuno.
Storia del caffè
La storia del caffè ha origine in Africa, molto probabilmente in Etiopia da cui tra il XIII e il XIV iniziò a diffondersi fino ad arrivare in Arabia dove già nel XV secolo si diffusero luoghi adibiti apposta per la degustazione del caffè. A partire dal XVI secolo fu Il Cairo uno dei principali centri di smistamento del caffè. Un ampio contributo alla diffusione lo diede anche la religione islamica, che vieta di bere il vino, provocando di rimando l’ampia diffusione del caffè. Lo stesso ’Impero Ottomano, eludendo le disposizioni doganali ha fornito abbondanti quantità di caffè in gran parte d’Europa.
Diffusosi nel vecchio continente, il caffè divenne in breve tempo un bene di consumo amato prima da nobili e intellettuali, poi anche dal resto della popolazione. Intorno al 1500 si aprirono le prime caffetterie a Istanbul e poi in tutta Europa. Fu nel 1615 che venne annunciata l’apertura della prima caffetteria in italia.
Contemporaneamente alla diffusione del “vino d’Arabia” cresce il dissenso da parte della Chiesa che definisce il caffè “la bevanda del diavolo” a causa delle sue proprietà eccitanti che erano causa di una maggiore dissolutezza, un dissenso generale che inizia a scemare solo nel Settecento, secolo nel quale le botteghe del caffè divennero luogo di aggregazione e dibattito. L’associazione tra caffè e cultura divenne così evidente che la rivista che contribuì maggiormente alla diffusione dell’Illuminismo in Italia venne chiamata proprio “Il caffè”.
Nel settecento iniziò anche l’esportazione di caffè negli Stati Uniti da parte dell’Olanda. Gli olandesi però fecero l’errore di donare due piante di caffè al Re di Francia. I due arbusti furono rubati da un ladro che dopo tante peripezie riuscì a piantarli nella Marsinica. Dall’isola il piacere del caffè si diffuse sia in America del sud che del nord, tanto è che ad oggi gli Stati Uniti e il Brasile sono i maggiori stati consumatori di caffè al mondo.
Per quanto riguarda l’Italia, nonostante il consumo sia minore rispetto a quello di altri paesi, la metà rispetto a quelli del nord Europa, il caffè è da secoli simbolo nazionale. Caffè e cultura in Italia si sono mischiati non solo nella letteratura, ma anche nel teatro e nella musica. Inoltre sono stati gli Italiani a inventare la preparazione a filtraggio del caffè, l’espresso e la moka. Gli italiani si confermano maestri del caffè anche per la qualità e l’amore che mettono anche nella preparazione delle più moderne e pratiche capsule.